Valutazione finale degli alunni (scuola secondaria di I grado): è chiaro che non è chiaro!

12.06.2009 16:15

Il MIUR interviene, per l'ennesima volta, sul problema della valutazione degli alunni. La sovrabbondante produzione di testi, lungi dal consentire su questioni così complesse la necessaria chiarezza, rischia di ottenere l'effetto esattamente contrario, confermando quindi una preoccupazione che lo stesso Consiglio di Stato - rendendo il suo parare sul testo del Regolamento sulla Valutazione - aveva chiaramente espresso, parlando del permanere di "una certa difficoltà nella ricostruzione del quadro normativo in materia".

L'ultima nota - prot. n. 6051 dell'8.6.2009, a firma del Direttore Generale per gli Ordinamenti del MIUR - muove dalla necessità di rispondere a "quesiti pervenuti", ma in realtà sembra più che altro diretta a confutare la correttezza di modalità valutative adottate in taluni istituti secondari di I grado e che hanno trovato risalto, nei giorni scorsi, sugli organi di informazione (la vicenda delle promozioni con il cosiddetto "sei rosso").

La nota 6051, in sostanza ripete quanto prescritto dall'art. 3 del decreto-legge 137/08, ovvero che l'ammissione alla classe successiva, nella secondaria di I grado, presuppone un voto sufficiente in tutte le materie.

La nota richiama, poi, la competenza del consiglio di classe a deliberare, a maggioranza, sui voti dello scrutinio finale ("su proposta, non vincolante, del docente della singola disciplina"). Ciò vuol dire che l'insufficienza in una materia può diventare, su decisione del consiglio, sufficienza.

Le sufficienze così conseguite, prosegue la nota, danno titolo ad una promozione che non può essere soggetta ad alcuna condizione (ad es. obbligo di frequenza di corsi o di "recupero" del debito scolastico, fattispecie che non trova spazio nell'attuale quadro normativo).

E' evidente che questa ulteriore nota ministeriale, in sé chiara e inequivocabile, non risolve i dubbi e le perplessità sulla materia, ma anzi conferma - su un tema delicato come quello della valutazione - il permanere di ambiguità ed incertezze derivanti da un approccio dettato da prevalenti esigenze di immagine e non adeguatamente sostenuto da approfondite riflessioni di valenza scientifica. Ne risulta un quadro legislativo di riferimento pervaso di contraddizioni che andrebbero quanto prima risolte (come da tempo denunciato dalla CISL Scuola).