Conversione in legge del decreto 137: percorso in salita?

02.10.2008 15:54

Sembra più faticoso del previsto il percorso parlamentare che deve portare alla conversione del decreto-legge 137/08. Ancora una volta si profila il ricorso al voto di fiducia, soluzione che può apparire sorprendente per una maggioranza parlamentare che dispone di un vantaggio numerico al quale evidentemente non fa riscontro altrettanta solidità politica.

La situazione, ad oggi, vede il testo all'esame dell'Aula, con le modifiche apportate in sede referente dalla VII Commissione della Camera dei Deputati, alle quali altre se ne stanno aggiungendo in queste ore. Qualora si confermasse l'ipotesi di un voto di fiducia, diventerebbe obbligata la confluenza del tutto in un maxi-emendamento.

Tra le modifiche al testo originario, due sono quelle che meritano particolare attenzione:

  • la riapertura delle graduatorie ad esaurimento per gli iscritti al "IX ciclo SSIS";
  • le modalità di pagamento di ore aggiuntive finalizzate all'attivazione del maestro unico nella primaria.

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Sul primo punto.

In sede di VII Commissione era stato introdotto un emendamento - che poteva essere condiviso - finalizzato a prevedere, in sede di aggiornamento delle graduatorie, la possibilità di inserimento in coda per i frequentanti del "IX ciclo SSIS" o COBASLID, oltre ai docenti dei corsi biennali di secondo livello di educazione musicale o strumento musicale. Si prevedeva, inoltre, l'inclusione con riserva di coloro che si sono iscritti nell'anno accademico 2007/08 a Scienze della Formazione Primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica.

Si ha notizia, ora, che in Aula - su proposta del Ministro e dell'on. Aprea, Presidente della VII Commissione - tale ipotesi sarebbe modificata, prevedendo nel primo caso ("IX ciclo SSIS", etc.) l'inserimento "a pettine", ossia con la posizione derivante per ciascuno dal punteggio posseduto.

Tale soluzione - sulla quale, peraltro, risulta essersi registrata una convergenza unanime da parte di tutti i gruppi parlamentari - appare fortemente discutibile e sicuramente fonte di contenzioso, a partire dal fatto che discrimina ingiustamente coloro che sono già oggi nelle graduatorie e per i quali, in caso di cambio di provincia, continuerebbe invece ad essere previsto l'inserimento in coda.

Sembra difficile immaginare, poi, che analoghe opportunità possano essere negate a tutti coloro che anche negli anni successivi affronteranno i percorsi di studio orientati alla docenza, nella più totale incertezza di prospettive che regna in materia di formazione e reclutamento, incertezza che si aggiunge a quella determinata dal progressivo venir meno delle opportunità di lavoro, a causa dei ripetuti e consistenti "tagli" agli organici.

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Sul secondo punto.

Il testo originario del decreto - che prevedeva una sequenza contrattuale per definire il trattamento economico in caso di ore aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo di insegnamento dei docenti della primaria (22 ore) chiamati a coprire le 24 ore del "maestro unico" - è stato oggetto di rilievo da parte della Commissione Bilancio, che contestava la mancata copertura economica.

Risulta, ora, che un emendamento dell'on. Aprea intenda risolvere il problema caricando i costi sulle risorse del Fondo d'Istituto e rinviando la reintegrazione delle stesse a carico delle economie derivanti dalla manovra prevista dall'art. 64 del decreto-legge 112/08.

Come in altre occasioni, si moltiplicano le "bocche", ma resta unica la fonte a cui devono dissetarsi.

Al di là del radicale dissenso sull'intera questione del "maestro unico", la CISL Scuola denuncia l'ennesima incursione legislativa su materie che attengono alla contrattazione, alla quale sono così sottratte - in un sol colpo - risorse e competenze.