Frequenza della scuola dell'infanzia dei nati entro febbraio 2004. Emanata dal MPI la nota prot. n. 955 del 31.8.2006

31.08.2006 13:18

Con la nota prot. n. 955 del 31.8.2006 - avente come oggetto "A.s. 2006/07. Frequenza della scuola dell'infanzia dei nati entro febbraio 2004" - il MPI --->

  • richiama la sequenza contrattuale dello scorso 17 luglio
  • ribadisce l'impraticabilità a livello centrale di adottare provvedimenti autorizzativi degli anticipi non escludendo, però, a livello locale, la frequenza per l'a.s. 2006/07 di bambine e bambini che compiano i tre anni entro il mese di febbraio 2007, come previsto dalla normativa previgente (C.M. n. 45/06 sulle iscrizioni)
  • precisa che tale normativa è del tutto transitoria e riferita al solo anno scolastico 2006/07.

La nota 955 introduce, per quanto sopra descritto, condizioni prescrittive quali:

  • l'intesa tra le singole istituzioni scolastiche e i comuni interessati, anche a seguito di informazioni alle parti sociali. Tali intese devono garantire la disponibilità di strutture, dotazioni, risorse professionali, modalità organizzative (si indica quale riferimento il protocollo d'intesa ANCI-"Coordinamento Nazionale per le politiche dell'infanzia e la sua scuola" sottoscritto il 13.9.2005)
  • la formale delibera del Collegio dei Docenti relativa alla modalità di organizzazione dell'azione educativa
  • la responsabilità dei dirigenti scolastici in ordine all'attivazione delle intese istituzionali e al coordinamento organizzativo-didattico.

La CISL Scuola, in coerenza con la propria linea politico-sindacale

  • esprime la più profonda contrarietà per l'emanazione di una norma in netto contrasto con gli atti e con le dichiarazioni ministeriali
  • ravvisa la necessità comunque di vigilare, attraverso le proprie strutture periferiche, affinché vi sia il pieno rispetto delle condizioni previste
  • auspica una profonda revisione di tutto l'impianto "anticipazionista" che incide negativamente sia sui processi evolutivi del bambino sia sull'organizzazione scolastica e che dovrebbe avere, in particolare per i bambini al di sotto dei 3 anni, collocazione di carattere sociale con seri e concreti investimenti sui servizi sociali dai tre mesi ai tre anni.