"Coordinamento nazionale per le politiche dell'infanzia e della sua scuola" - Documento del 25 maggio 2006

12.06.2006 15:29

FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM e MCE - i sindacati e le associazioni costituenti l'esperienza unica del "Coordinamento nazionale per le politiche dell'infanzia e della sua scuola" - hanno predisposto un documento comune ("Infanzia e qualità educativa: garantire i diritti dei bambini").

Il documento è stato inviato al Ministro e al Viceministro dell'Istruzione e al Presidente del Consiglio del Ministri con lo scopo di richiamare l'attenzione sulle problematiche dell'infanzia e della sua scuola.

Il "Coordinamento" sostiene dal 1994 - attraverso un serio confronto tra soggetti diversi per natura e matrice ideale - politiche educative afferenti l'infanzia ed i suoi processi di sviluppo di identità, autonomia e competenze a cui contribuisce l'esperienza scolastica.

L'idea di qualità educativa a cui s'ispira trova origine negli Orientamenti '91 - documento ancora di grande attualità pedagogica - nel Regolamento dell'Autonomia Scolastica e negli apprezzabili esiti di esperienze sperimentali che hanno contribuito, negli ultimi trent'anni, a rafforzare l'identità e ad innalzare la qualità della scuola dell'infanzia attraverso il protagonismo attivo degli stessi insegnanti.

Il lavoro del Coordinamento si è anche sostanziato nel seguire il processo di sviluppo della scuola dell'infanzia dopo l'emanazione degli Orientamenti ‘91, a partire dalla sperimentazione Ascanio, promossa per studiare opportuni modelli organizzativi.

Successivamente il Progetto Alice del 1999 e il Decreto Ministeriale n. 91 del 21.5.2001 sembravano aver raggiunto un buon punto di convergenza per creare le condizioni affinché le scuole potessero avviare un percorso di ricerca innovativa teso all'individuazione di standard di qualità per la scuola dell'infanzia.

Tale percorso è stato inopinatamente interrotto, nonostante le reiterate richieste di prosecuzione sia da parte del Coordinamento sia da parte del CNPI.

Il sostegno alla qualità educativa, finalità prioritaria del Coordinamento stesso, si è tradotto nella richiesta di risorse adeguate e nell'implementazione di buone pratiche educative scaturite dai percorsi di ricerca.

Il Coordinamento è intervenuto nel dibattito relativo alle politiche dell'infanzia e della sua scuola con pronunciamenti ed atti significativi.

In particolare ha trovato una comune intesa nella esplicita richiesta della garanzia di alcuni principi essenziali quali:

  • il diritto di ogni bambino ad avere la "sua scuola";
  • la generalizzazione della scuola dell'infanzia sotto il profilo quantitativo e qualitativo;
  • il consolidamento e lo sviluppo del modello culturale di Scuola dell'Infanzia delineato dagli Orientamenti del '91;
  • la necessità della piena attuazione del Regolamento dell'Autonomia, dPR 275/99, in particolare con riferimento all'art. 8 per l'individuazione di standard di funzionamento e qualità del servizio educativo scolastico;
  • la volontà istituzionale di investimenti certi per la formazione in servizio dei docenti e di tutti gli operatori del settore, nonché per una adeguata edilizia scolastica.

Il Coordinamento evidenzia l'urgenza di ripartire dal Decreto Ministeriale 91/01, certamente da ricontestualizzare, al fine di rimettere la scuola dell'Autonomia al centro dei processi d'innovazione, e in condizione di potersi assumere la responsabilità di continuare a qualificare la scuola dell'infanzia, puntando sulla garanzia di risorse e di livelli nazionali di riferimento culturale condivisi e sostenuti dalla comunità scientifica.

L'offerta educativa tutta, ma ancor più nella fascia dell'infanzia, deve essere centrata sul bambino, soggetto portatore di diritti, ricco di potenzialità, espressione di specifiche istanze educative. Offrire o negare opportunità a seconda della disponibilità dei servizi che gli adulti hanno saputo o voluto mettere a disposizione significa pensare che l'andare a scuola e, in una buona scuola, non sia un diritto ma una "mera possibilità".

In questa ottica il Coordinamento si è adoperato, in collaborazione con l'ANCI, affinché l'anticipo scolastico previsto dalla legge 53/03 non si trasformasse in una situazione di negazione dei diritti dei bambini.

Il Coordinamento nazionale per le politiche dell'infanzia e della sua scuola ritiene, in coerenza con il lavoro fin ora svolto, che la qualità dell'educazione sia un diritto che deve essere reso esigibile e per questo richiama il Governo, il Ministro ed il Viceministro ad avviare un concreto piano di sviluppo della qualità educativa a partire dalla generalizzazione e qualificazione della scuola dell'infanzia.

Il Coordinamento nazionale, in attesa di cortese riscontro, coglie l'occasione per augurare un buon e proficuo lavoro.

Roma, 25 maggio 2006