La Grande Guerra - Giugno 1915

31.05.2015 14:15
Categoria: Agenda 2014/15

Gli italiani imparano dai giornali, che registrano un significativo aumento delle vendite a causa della guerra, nomi nuovi, sconosciuti, evocativi. Li cercano sulle carte geografiche e sui libri di scuola: Tofane, Monte Piana, Cima Vanscuro, Monte Peralba, Malborghetto, Monte Nero, Passo del Predil, Monte Rombon, Plezzo, Isonzo, Monte Maznik, Monte Sleme, Mrzli, Monte Jeza, Col di Lana, Monte Sief, Sasso di Stria, Monte Stol, Monte Vrat, Sabotino, Hermada, Carso, Pasubio e tanti altri ancora. Le radiose giornate di maggio sono già un ricordo. La guerra non è una passeggiata fino a Vienna, è ben altra cosa. Nelle file dell’esercito italiano già si registrano le prime diserzioni e alcuni suicidi. I soldati su tutti i fronti affidano ai diari le impressioni, le paure, le speranze, le memorie. Scrivere alleggerisce l’anima, allevia l’angoscia. Nelle sgrammaticate pagine dei diari c’è la vera guerra, c’è l’orrore degli assalti alla baionetta, c’è la visione della morte che nulla ha di eroico e di esaltante, c’è una comune pietà per il nemico e per se stessi. Sul fronte alpino combattono i tedeschi, anche se il Regno d’Italia non ha dichiaro guerra a Gugliemo II. Sono sul V Rayon, sono sul Col di Lana. Gli austriaci riprendono l’iniziativa in Galizia. L’esercito russo è sull’orlo del collasso.

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