Siamo andati per libri e, fra quelli pubblicati di recente, ne abbiamo scelto una manciata. Quelli che ci sono piaciuti di più, abbiamo pensato di segnalarveli, senza presunzioni critiche o pretese pedagogiche, ma così, semplicemente, pensando che meritino almeno uno sguardo. Le recensioni le trovate da pag. 29 a pag. 34 della nostra rivista "Scuola e Formazione" (n. 7-8, luglio agosto 2014, rubrica Trentarighe...e più); qui potete invece vedere, di ogni libro, alcune pagine, quasi sempre le iniziali, e da quelle magari decidere di procurarvi il volume e leggerlo tutto.
Leggi la prima pagina di.....
A. Ernaux - Il posto
Ho fatto la parte pratica del concorso per il Capes in un liceo di Lione, sulla collina della Croix-Rousse. Una scuola nuova, con piante verdi nella sala riservata agli amministrativi e al corpo docente, una biblioteca dalla moquette color sabbia. Ho aspettato lì che mi venissero a chiamare. La prova consisteva in una lezione da tenere in presenza della commissione d'esame, un ispettore e altri due professori di lettere, tutti veterani dell'insegnamento. Una donna correggeva altezzosa gli scritti, senza esitazioni. Mi sarebbe bastato superare indenne...
P. Giordano - Il nero e l’argento
La signora A. Il giorno del mio
trentacinquesimo compleanno la signora A. ha rinunciato d'un tratto
all'ostinazione che la caratterizzava ai miei occhi più di ogni
altra qualità e, già composta in un letto che ormai pareva
smisurato per il suo corpo, ha infine abbandonato il mondo che
conosciamo.
Quella mattina ero andato all'aeroporto a prendere Nora, di ritorno
da un breve viaggio di lavoro. Sebbene fossimo a dicembre
inoltrato, l'inverno indugiava e le distese monotone ai lati
dell'autostrada erano impallidite da uno strato...
F. Pecoraro - La vita in tempo di pace
Ivo Brandani era perseguitato dal senso della catastrofe. La vedeva in ogni iniziativa di trasformazione della realtà, in ogni edificio (che può crollare), in un aereo in volo (che può precipitare), in un'automobile in corsa (che può sbandare), in una presa di corrente (che può andare in corto), in una pentola sui fornelli (rischio di incendio), in un bicchiere d'acqua (che può rovesciarsi), in un uovo fresco (che può rompersi): tutto ciò che sta in piedi può cadere, tutto ciò che funziona può smettere di farlo. Anzi, prima o poi avrebbe smesso di...
G. Fontana - Morte di un uomo felice
Dunque volevano vendetta. Colnaghi annuì un paio di volte fra
sé, come a raccogliere idee che non aveva o che ancora erano troppo
confuse: poi appoggiò le mani sul tavolo e guardò di nuovo il
ragazzino che aveva parlato.
Nell'aula messa a disposizione dalla scuola materna del quartiere
c'era silenzio: macchie di sudore sotto le ascelle, le pale del
ventilatore che giravano piano. Tutti aspettavano una sua risposta,
l'ennesima parola buona.
I parenti e gli amici della vittima erano una trentina. Vissani era
stato un chirurgo, esponente in...
A. Polito - Contro i papà. Come noi italiani abbiamo rovinato i nostri figli
Sindacalisti dei nostri figli Mezzo secolo dopo il «familismo amorale», studiato in un paesino della Basilicata dal sociologo americano Edward Banfield in un celebre saggio del 1958 e descritto come la «base morale di una società arretrata», è ancora una maledizione del nostro Paese, una tabe culturale che ne frena lo sviluppo e la modernizzazione. L'imperativo categorico del familismo amorale, che negli ultimi tempi non ha esitato a farsi spesso immorale, è il seguente: «Massimizzare i vantaggi materiali e immediati della propria...
B. Severgnini - La vita è un viaggio
La vita è un viaggio e gli italiani viaggiano
soli. Com'è difficile trovare chi ci guidi, chi ci
incoraggi, chi ci accompagni. La politica parla di se stessa in
maniera compulsiva (i nuovi arrivati saranno diversi dai
predecessori?). La classe dirigente, non da oggi, sembra diretta
verso destinazioni misteriose.
Faticano la scuola e l'università, private di risorse, colpite da
abbandoni e calo d'iscrizioni. Anche il mondo del lavoro –
soffocato di regole, schiacciato da imposte e contributi – sta
perdendo la funzione formativa....
M. Serra - Gli sdraiati
Ma dove cazzo sei? Ti ho telefonato almeno
quattro volte, non rispondi mai. Il tuo cellulare suona a vuoto,
come quello dei mariti adulteri e delle amanti offese. La sequela
interminata degli squilli lascia intendere o la tua attiva
renitenza o la tua soave distrazione: e non so quale sia, dei due
"non rispondo", il più offensivo.
Per non dire della mia ansia quando non ti trovo, cioè quasi
sempre. Ho imparato a relegarla tra i miei vizi, non più tra le tue
colpe. Non per questo è meno greve da sopportare. Ogni sirena
di...
M. Isnenghi - Passati remoti. 1914-19 Due saggi sulla Grande Guerra
Nota editoriale Perché abbiamo chiesto a Mario Isnenghi, insigne autore di alcuni dei libri fondamentali sulla storia dell'Italia del Novecento, e di una formidabile sintesi sulla nostra storia nazionale dall'Unità ai nostri giorni, di poter ripubblicare due testi, il primo dei quali da tempo introvabile, sulla Grande guerra? C'è, è ovvio, un motivo evidente: 1914-2014, fanno cent'anni dallo scoppio della catastrofe, dai due colpi di pistola di Sarajevo. Molte saranno le rievocazioni e le cerimonie, dettate più dalla consueta e...
Autori vari - Donne nella Grande Guerra
Claudia Galimberti
Non si può pensare la guerra senza le donne Boscaiole,
infermiere, internate e altro ancora
Nel 1914, in tempi brevissimi, travolti dagli eventi, tutti gli
uomini in grado di combattere o di poter in qualche modo essere
utili sono richiamati alle armi e l'Europa diventa un immenso
gineceo, dove, lontane dal fronte delle trincee e dei
combattimenti, le donne combattono un'altra guerra non meno
faticosa ed estenuante. Chi fabbrica i proiettili e chi li porta
nelle gerle, chi guida i treni e i tram e chi...
P. Dowswell - L’ultima alba di guerra
Martedì, 11 novembre 1918 2.00, ora di Parigi Axel Meyer stava dormendo, la testa appoggiata a una sciarpa di lana nera premuta contro il finestrino del treno. Cullato dal ritmo costante delle ruote sui binari, era riuscito ad abbandonarsi a un sonno profondo, come non gli capitava da diversi giorni a quella parte, dopo il terrificante viaggio da Berlino. Quando si vedevano ufficiali nei paraggi i soldati sventolavano bandiere rosse e sussurravano: “Via le luci, fuori i coltelli”. Per poco non aveva visto uccidere un uomo a colpi di...
J. Boyne - Resta dove sei & poi vai
Lasciami con un sorriso Ogni sera, prima di
andare a letto, Alfie Summerfield cercava di fissare nella mente
com'era la vita prima che la guerra cominciasse, ma più passavano i
giorni, più difficile diventava ricordare con chiarezza.
I combattimenti erano iniziati il 28 luglio 1914. Altri forse
avrebbero fatto fatica a ricordarsi quella data tanto facilmente,
ma non Alfie: lui non avrebbe mai potuto dimenticarla, perché era
il giorno del suo compleanno. Compiva cinque anni, e per
l'occasione i suoi genitori avevano organizzato una...
G. Caramore - Pazienza
Introduzione
L'età dell'impazienza Ci sono due peccati capitali
dell'uomo, da cui derivano tutti gli altri: impazienza e inerzia. A
causa dell'impazienza sono stati cacciati dal paradiso, a causa
dell'inerzia non vi tornano. Forse però c'è un solo peccato
capitale: l'impazienza. A causa dell'impazienza sono stati
cacciati, a causa dell'impazienza non tornano.
F. Kafka, Aforismi di Ziirau Negli Aforismi, scritti a
Ziirau, dove era ospite della sorella prediletta, Ottla, fra il
settembre del 1917 e l'aprile del 1918,...
S. Natoli - Perseveranza
I. Perseveranza, parola scomparsa Obsolescenza
e riemersione delle virtù
La parola «perseveranza» è andata fuori moda unitamente a quella di
«virtù», anche se da un po' di tempo a questa parte va circolando
la formula «etica delle virtù»: formula di per sé ambigua perché fa
supporre vi possa essere un'etica senza virtù.
Nel corso del tempo, e specie a partire dalla tarda modernità, la
parola «virtù» è divenuta progressivamente sospetta; si è poi
logorata fino a perdere del tutto il suo significato originario e
sparire. Di...
M. Brunello - Silenzio
Premessa Silenzio, parola controtempo: il
silenzio sta fuori del tempo, fuori dal suo gioco, fuori dal
sopravvenire del tempo. Il controtempo viene a sorprendere il tempo
nella sua inerzia, che lo spinge verso un'unica direzione. Il
silenzio prende controtempo il tempo. In musica il controtempo si
prende lo spazio cosiddetto «debole» della battuta, ma è lo spazio
che dà la libertà all'esecuzione, che dà la libertà di un «rubato»,
sia con il suono sia con il silenzio.
Anche nella scansione del tempo data dal ticchettio...
P. Legrenzi - Frugalità
Introduzione
Frugalità, una scelta da ricchi? Ci vuole un bel coraggio,
direte voi, a predicare la frugalità in un mondo in cui stanno
aumentando le differenze tra ricchi e poveri. La frugalità, in
effetti, è una scelta che possono fare solo i ricchi. Che senso ha
predicarla ai poveri?
E tuttavia gli psicologi sperimentali, a differenza degli
economisti, dei filosofi e di tanti altri, non indulgono mai alla
tentazione di dare consigli, né tanto meno di fare prediche. Si
limitano a osservare i fatti, o a costruire esperimenti,...
S. Weil - L’amicizia pura
Introduzione
L'amicizia pura Dalla nave che si appresta a fare scalo a
Casablanca, prima di proseguire per l'America, Simone Weil scrive
agli amici appena lasciati a Marsiglia parole colme di sentimenti
contrastanti, intrise di nostalgia, di struggente lacerazione.
Sigilla, con lettere destinate a restare memorabili, il rapporto
privilegiato stretto con il padre Joseph-Marie Perrin, con Gustave
Thibon, Joé Bousquet e Antonio Atarés, amici capaci di vera
attenzione ai quali ha fatto le confidenze più segrete e affidato i
pensieri...
F. Savater - Piccola bussola etica per il mondo che viene
Introduzione
Ragioni per l'etica Per buona
parte della giornata noi viviamo come se qualcuno muovesse i fili
del nostro agire. Facciamo cose che abbiamo visto fare, che ci
hanno insegnato a fare, che la gente si aspetta di vederci fare.
Non sono molti i momenti nel nostro quotidiano in cui siamo
pienamente consapevoli di ciò che facciamo, ma di tanto in tanto
qualcosa ci risveglia dal nostro torpore obbligandoci a chiederci:
«E adesso che faccio?», «Dico di sì o di no?», «Vado o non vado?».
Tali domande aprono la strada a...
P. Scaramucci, L. Gozzini - Non complice. Storia di un obiettore. Giuseppe Gozzini
Essere minoranza
(testo dell'introduzione di
Goffredo Fofi) Della vita operosa di Beppe Gozzini non sono
pochi i momenti da ricordare, ed egli stesso ce li indica negli
scritti autobiografici proposti da questa raccolta. Il lettore che
voglia capire, oggi, una storia che egli intuisce che lo riguarda e
che è l'unica da cui è possibile ripartire verificandola nei nuovi
tempi e dentro una immane mutazione, può trovare conforto e
convinzione confrontandosi con la storia di altre minoranze, e di
una sinistra non ideologica e...
E. Affinati - Elogio di un ripetente
Non ti ascolta. Tu parli ma lui gioca col cellulare. Scrive
sui banchi. Entra alla seconda ora perché, dice, si è svegliato
tardi. Oppone resistenza in ogni modo: non ha i libri, dimentica il
quaderno, rompe le penne, straccia il foglio, non consegna gli
elaborati. Interrompe i discorsi. Rumoreggia. Litiga coi compagni.
Non studia. Non esegue i compiti. Non mantiene le promesse. Durante
le interrogazioni canticchia.
Farlo partecipare a qualsiasi evento è un'impresa. Tiene la testa
dentro il cappuccio. Mangia durante la lezione spargendo
le...
M. G. Dutto - Acqua alle funi. Per una ripartenza della scuola italiana
Introduzione
La ripartenza La scuola è questione di tutti: l'educazione
tocca le diverse età e determina la qualità della vita.
All'immagine collettiva della scuola concorrono i servizi
televisivi e i titoli dei giornali, le conversazioni in treno e i
libri letti, le discussioni ascoltate, le espressioni di protesta
così come le riflessioni dei filosofi, gli interessi dei lavoratori
della scuola, i programmi dei leader politici, le voci dissonanti
della critica. E anche le esperienze di genitori preoccupati,
indifferenti o...
V. Andreoli - L'educazione (im)possibile. Orientarsi in una società senza padri.
Premessa
Educazione e educare sono ormai parole vuote, ridotte a recipienti
destinati a contenere qualsiasi cosa: oggetti ancora buoni, e poi
tanti rifiuti.
Eppure risuonano come fossero parole sacre.
Mi ricordano il folle della Gaia scienza di Friedrich Nietzsche,
che gira per il mercato gridando: «Dio è morto, noi l'abbiamo
ucciso, io e voi».
Dio non può morire, ma è come non esistesse affatto.
Educazione: un termine di grande lignaggio, che ora è morto ma
continua a essere nominato come si fa anche per le persone...
L. Berlinguer (con C. Guetti) - Ri-creazione. Una scuola di qualità per tutti e per ciascuno
1. La società della conoscenza e
dell'apprendimento
I profondi mutamenti avvenuti negli ultimi decenni del secolo
scorso nel mondo in termini di globalizzazione e migrazione,
ridefinizione del capitale, del lavoro e delle classi sociali,
rivoluzione tecnologica e informatica, incremento delle scoperte
scientifiche e mediche, aumento dell'età media ed emancipazione
femminile, stanno determinando una radicale trasformazione delle
strutture economiche, sociali, politiche e culturali in tutti i
Paesi. I nuovi scenari della contemporaneità,...