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Anno III, n. 7 - 17 febbraio 2014

14 febbraio, sciopero e manifestazione rafforzano la nostra iniziativa

E' pienamente riuscita la manifestazione dei dirigenti scolastici indetta da Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal per sottolineare le ragioni della protesta sfociata nello sciopero di venerdì 14 febbraio e che continuerà con altre iniziative. Solo nei prossimi giorni avremo i dati di adesione allo sciopero, mentre affollatissimo è stato il sit in davanti alla sede del Ministero, dove si sono radunati centinaia di manifestanti provenienti da tutte le regioni.
Le ragioni della mobilitazione non vengono meno, nonostante la sopravvenuta crisi di governo: su alcune questioni infatti una risposta potrebbe essere data anche in sede legislativa, dove sono stati presentati emendamenti al DL 3/2014 attualmente in corso di conversione. L'azione sindacale pertanto si sviluppa in queste ore anche verso i gruppi parlamentari, sui quali la Cisl Scuola e gli altri sindacati stanno esercitando un forte pressing nell'ambito di un'azione che investe complessivamente anche il versante del personale docente e ata.
Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta da una rappresentanza del MIUR (il Capo Dipartimento Istruzione, dott. Luciano Chiappetta,  il Capo Dipartimento Risorse, dott.ssa Sabrina Bono, la dott.ssa Caterina De Luca, responsabile relazioni sindacali dell'Ufficio di Gabinetto); la delegazione era accompagnata dalle Segreterie Nazionali e dai Coordinatori Nazionali dei Dirigenti Scolastici dei Sindacati Scuola CISL, UIL e SNALS. Per la CISL SCUOLA era presente il Segretario Generale Francesco Scrima, che ha esposto e riassunto le ragioni dello sciopero e della manifestazione nazionale. Sia il dott. Chiappetta che la dott.ssa Bono, pur nella particolare situazione determinatasi con le dimissioni del governo Letta, hanno dichiarato che si faranno carico di rappresentare al nuovo Ministro le ragioni di una protesta che la stessa Amministrazione, peraltro, ha più volte fatto proprie nelle interlocuzioni con altri ministeri, nella ricerca di trovare soluzioni per via amministrativa finora rivelatesi senza esito. Dopo aver puntualmente e ripercorso tutte le fasi di tale faticoso confronto (che comunque ha consentito di approdare al comune intendimento di non rimettere in discussione i Contratti Integrativi Regionali sottoscritti per l’anno scolastico 2011/2012), i rappresentanti del MIUR hanno concluso dichiarando di ritenere inevitabile un intervento legislativo per dirimere le difformità di orientamento fra i Dicasteri. La questione, pertanto, al momento deve considerarsi ancora aperta. Per questo Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal hanno annunciato il proprio impegno a proseguire lo stato di mobilitazione fino al pieno raggiungimento degli obiettivi rivendicati, affermando anche il proposito di puntare a una ricomposizione di un più esteso fronte unitario delle sigle rappresentative dell’AREA V. La mobilitazione, dunque, prosegue; verranno messe in campo iniziative volte a conferirle il massimo della visibilità pubblica e mediatica, a partire dall’organizzazione, nei prossimi giorni, di un sit-in davanti al Senato, dove è attualmente incardinato il DDL di conversione in Legge del D-L 3/2014, per sostenere l’accoglimento degli emendamenti presentati da alcune forze politiche, anche su nostra espressa richiesta, che vanno nella direzione degli obiettivi delle nostre rivendicazioni.
La segreteria nazionale e il coordinamento nazionale dirigenti scolastici della Cisl Scuola esprimono, insieme alla soddisfazione per la riuscita della manifestazione, il loro grazie alle colleghe e colleghi che l'hanno resa possibile con la loro diretta partecipazione.

Cosa bolle in pentola

Nuovo governo al via. Ma la velocità non basta

Tappe serrate e incontri frenetici tra i vari interlocutori in campo, per arrivare già nelle prossime ore ad avere la nuova compagine governativa, il Renzi I. Del resto la velocità – nonostante sia venuta meno l’ipotesi di veder conferito l’incarico addirittura entro la giornata di domenica - è una delle caratteristiche della crisi di governo che ha visto il premier uscente, Enrico Letta, passare nel giro di 24 ore dalla presentazione del programma di coalizione alle dimissioni dall'incarico, ricevuto anche questo solo 10 mesi fa dal capo dello stato. Intanto impazza il “totoministri”, che per il dicastero dell'istruzione vede al momento due contendenti, la segretaria di scelta civica, Stefania Giannini, e l'ex capo economico dell'Ocse, Pier Carlo Padoan, già in predicato come presidente dell'Istat. Ma al di là dei nomi, pur importanti per definire il carattere e la portata del dicastero di viale Trastevere, sarà decisivo il programma che Matteo Renzi vorrà darsi per realizzare una "sua" svolta anche nella scuola. Stando a quanto dichiarato dal segretario del Pd, nel corso della direzione del partito che ha decretato la sfiducia a Letta, il testo base è quell'"Impegno Italia" che proprio l'ex premier aveva presentato nel tentativo di ridare slancio all'attività del suo esecutivo. Tre i capitoli chiave che segnaliamo: una revisione dei cicli che inglobi la scuola dell'infanzia e consenta di arrivare al diploma di maturità un anno prima, al pari - precisa il documento lettiano - di quanto avviene negli altri paesi europei; riforma nel giro di un anno del sistema di formazione e reclutamento dei docenti, attraverso la definitiva chiusura delle graduatorie a esaurimento, l'avvio di corsi formativi tarati sul fabbisogno reale e concorsi a cadenza triennale; pieno avvio del sistema nazionale di valutazione, basato sull'Invalsi, con l'obiettivo di generalizzare la valutazione di scuole e istituti di formazione e "premiare il merito". Se queste linee saranno effettivamente le direttrici del nuovo ministro dell'istruzione lo vedremo già nelle prossime settimane. Solo dopo sarà possibile esprimere valutazioni di merito. Quello che è certo, è che sbaglia chi pensa di poter procedere nella scuola a colpi di sciabolate. Ogni innovazione deve partire da quanto di buono nella scuola è stato fatto, e deve muoversi avendo ben salda una strategia seria e di lungo respiro sul sistema di istruzione e formazione, che faccia veramente l'interesse dei giovani e del paese. Il che richiede competenza e serietà, non improvvisazione. E investimenti, per un settore che ha subìto negli anni scorsi una pesante sottrazione di risorse, senza le quali anche le migliori idee di solito fanno poca strada.

In cartella

Assenze per visite mediche: permesso o malattia?

Ci viene chiesto di tornare su un argomento già affrontato qualche tempo fa (Dirigenti News n. 36 del 25.11.2013) e precisamente le assenze per visita specialistica, tema su cui intervengono nuove disposizioni dettate dal D.L. 101/2013 che, all'articolo 4, comma 16-bis, ha modificato il comma 5-ter dell’art. 55-septies del D.Lgs. 165/2001.
In primo luogo è bene chiarire che per assenza per visita specialistica si intende quella richiesta dal dipendente per sottoporsi a terapie mediche, prestazioni specialistiche, esami e accertamenti diagnostici. Non rientra invece nella fattispecie la visita medica effettuata dal proprio medico di base a meno che quest'ultimo non la esegua a titolo di “specialista”.
La regolamentazione della modalità di giustificazione dell’assenza per malattia è dettata dal Decreto Legge n. 98 del 2011: nel caso in cui l'assenza per malattia abbia luogo per l'espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, l'assenza è giustificata mediante la presentazione di attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privati, che hanno svolto la visita o la prestazione. In base a tale normativa, come evidenziato anche dalla circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica n.10/2011 – ultimo intervento dell’Amministrazione sulla materia – ai fini della giustificazione dell'assenza per visite o prestazioni specialistica come assenza per malattia è sufficiente la presentazione da parte del dipendente della semplice attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privati, che le hanno effettuate, senza alcun ulteriore adempimento o formalità aggiuntive.
Recentemente il legislatore è intervenuto sulla materia modificando, con la richiamata norma del d.-l. 101/2013, l’art. 55-septies del D.Lgs. n. 165/2001, prevedendo che «nel caso in cui l'assenza per malattia abbia luogo per l'espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici il permesso è giustificato mediante la presentazione di attestazione, anche in ordine all'orario, rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privati, che hanno svolto la visita o la prestazione o trasmessa da questi ultimi mediante posta elettronica». Dalla formulazione testuale di queste modifiche si è in qualche caso ritenuto - impropriamente - che discendesse un obbligo per il lavoratore di utilizzare i permessi brevi, essendogli negata la possibilità di assentarsi per malattia.
Tuttavia, quest’ultima modifica che ha inserito il concetto di “permesso” e di “giustificazione dell’orario”, a nostro avviso, non ha snaturato l’istituto dell’assenza per malattia per l'espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici.
Si consideri infatti che l’art. 55-septies è rubricato “controlli sulle assenze” ed è lo stesso articolo, nella sua prima parte, a definire ancora quella per le visite mediche un'assenza per malattia, che pertanto come tale va considerata e disciplinata.
E’ necessario, quindi, fare una distinzione tra l'assenza per visita specialistica da imputare a malattia e il permesso breve di cui all’art. 16 del CCNL/2007 del Comparto scuola, che non prevede specificamente un uso dei permessi per “visite specialistiche”.
Pertanto la normativa cui i dirigenti devono far riferimento non può che essere quella richiamata in precedenza, e cioè quella che regolamenta l'assenza per malattia, disciplinata dall’art. 71 del D.L. 112/2008 e le istruzioni dettate dalla Circolare applicativa del Dipartimento della funzione pubblica n. 8/2008. A nostro avviso, infatti, la ratio della modifica apportata dal D.L. 101/2013 è quella di consentire, a vantaggio dell’Amministrazione, una diminuzione della durata dell’assenza per il tempo strettamente necessario, mentre per il lavoratore quella di continuare a garantire la facoltà di scegliere liberamente tra l’assenza per malattia di un giorno (con decurtazione della retribuzione accessoria nonché il computo ai fini del periodo di comporto) o il permesso retribuito con obbligo di recupero (ai sensi dell’art. 16 del CCNL). Una scelta che spetta esclusivamente all’interessato e di cui il Dirigente scolastico si limiterà a prendere atto.

(Fabrizia De Cuia, uff.legislativo Cisl Scuola)

La protezione dai fulmini

Dal primo marzo 2013 è entrata in vigore la nuova norma CEI EN 62305-2, pertanto nei luoghi di lavoro in cui la valutazione del rischio fulminazione è stata effettuata con le precedenti norme CEI, la stessa va nuovamente effettuata come richiesto dal d.lgs. 81/08 e s.m.i. (artt. 17 e 84).
Il datore di lavoro dovrà compiere nuovamente la valutazione in conformità alla norma CEI EN 62305 – 2 e se necessario dovrà individuare e realizzare le misure di protezione necessarie a ridurre il rischio a valori non superiori a quello ritenuto tollerabile dalla norma. Sull'argomento è utile consultare lo specifico opuscolo predisposto dall' INAIL.

Tirocini formativi e coperture assicurative

I tirocini formativi rappresentano una tipologia particolare di intervento la cui attivazione può essere promossa da soggetti diversi, in possesso di determinati requisiti, rientrando fra essi a pieno titolo anche le istituzioni scolastiche. Alle diverse tipologie di percorso, ma in particolare agli obblighi di copertura assicurativa cui deve far fronte il soggetto promotore, è dedicata una sintetica scheda a cura di Imerio Chiappa, coordinatore regionale dei Dirigenti Scolastici della Cisl Scuola Lombardia.

Iniziative

I livelli di responsabilità in vigilando. Sicurezza. Privacy (1)

19 febbraio. Si svolge presso l'aula magna dell'ITST "Kennedy" di Pordenone (via Interna, 7) - con inizio alle ore 16.30 - il seminario di studi aperto a dirigenti, docenti e personale a.t.a. dal titolo "I livelli di responsabilità in vigilando. Sicurezza. Privacy" organizzato dalla segreteria regionale Cisl Scuola Friuli Venezia Giulia in collaborazione con IRSEF-IRFED. Il programma prevede gli interventi dei relatori Annamaria Pascale, dirigente scolastico, Ermanno Bon,consulente di sicurezza ed ambiente ed Andrea Nadalin, avvocato civilista. Modera i lavori Piervincenzo Di Terlizzi, dirigente scolastico. Al termine del seminario sarà rilasciato l'attestato di partecipazione.

Le Indicazioni Nazionali per il curricolo del 1° ciclo d’istruzione

20 febbraio. Si svolge presso l'Hotel Viest di Vicenza (via Uberto Scarpelli, 41) con inizio alle ore 9.00 il convegno dal titolo "Gli strumenti per una scuola a misura di futuro. Le Indicazioni Nazionali per il curricolo del 1° ciclo d’istruzione" organizzato dalla segreteria regionale Cisl Scuola Veneto in collaborazione con IRSEF-IRFED. Il programma prevede in apertura l'intervento del segretario generale regionale Nereo Marcon, seguito dalle comunicazioni dei professori Mario Castoldi (università di Torino) e Donato De Silvestri (università di Verona). Conclude i lavori il segretario generale Cisl Scuola Francesco Scrima. Coordina Giancarlo Cappello, responsabile dell'Ufficio Studi Nazionale della Cisl Scuola.

I livelli di responsabilità in vigilando. Sicurezza. Privacy (2)

21 febbraio. Si svolge presso l'aula magna dell'ISIS "Malignani" di Udine (viale Leonardo da Vinci, 10) - con inizio alle ore 16.30 - il seminario di studi aperto a dirigenti, docenti e personale a.t.a. dal titolo "I livelli di responsabilità in vigilando. Sicurezza. Privacy" organizzato dalla segreteria regionale Cisl Scuola Friuli Venezia Giulia in collaborazione con IRSEF-IRFED. Il programma prevede gli interventi dei relatori Annamaria Pascale, dirigente scolastico, Ermanno Bon,consulente di sicurezza ed ambiente ed Andrea Nadalin, avvocato civilista. Al termine del seminario sarà rilasciato l'attestato di partecipazione.

Sulle nostre pagine web

La scuola di base si rinnova. I nuovi programmi del 1985

Abbiamo festeggiato il 12 febbraio, sulle nostre pagine web, l'anniversario dei nuovi programmi della scuola elementare (DPR 104 del 12 febbraio 1985), frutto di un ripensamento della sua natura, delle sue finalità, dei suoi modelli didattici, che nel giro di qualche anno ne mutò profondamente fisionomia, non senza contrasti e polemiche tra i fautori dell'innovazione e quanti, per ragioni e da posizioni spesso molto diverse, vi si opposero. Polemiche, a ben vedere, mai del tutto sopite e riemerse in anni recenti, evocate nel battage che accompagnò, nel 2008, la frettolosa reintroduzione del maestro unico, quasi un tentativo di rivincita che tuttavia evidenzia proprio l'enorme differenza in termini di profondità e qualità della riflessione e dibattito fra i due momenti storici. Nelle note di Mario Guglietti ripercorriamo i passaggi essenziali di quel percorso di innovazione, ricordandone i protagonisti sia in ambito pedagogico che politico. Per noi è anche l'occasione di rivivere una delle stagioni di più alto impegno del sindacalismo scolastico e della Cisl in particolare, capace di imprimere al progetto innovativo la spinta decisiva del coinvolgimento e dell'attivo protagonismo della categoria.

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