Dico sì ai lavoretti. Ma lasciateci l'estate

24.03.2015 17:16

"Il periodo tra giugno e settembre è una camera di compensazione, e spiega la tenuta nervosa della nazione adulta". Sulle polemiche innescate dalle dichiarazioni di Poletti (troppi tre mesi di vacanza) un gustoso pezzo di Beppe Severgnini sul Corriere del 24 marzo 2015.

Lasciate in pace l’estate. Tre mesi di assenza dall’aula sono troppi per gli insegnanti: se pagati meglio, come sarebbe doveroso, saranno certamente disposti a ridursi le ferie. Forse un tempo così lungo mette in difficoltà le famiglie. Ma va bene per gli studenti. Dopo nove mesi passati tra molti libri, troppi compiti a casa, corsi e allenamenti, i ragazzi hanno bisogno di uno spazio da riempire. Il vuoto è didattico, soprattutto a una certa età. Oggi contiamo gli anni, da giovani contavamo le estati. Il periodo tra giugno e settembre è una camera di compensazione, e spiega la tenuta nervosa della nazione adulta.
Le giornate si allungano, i tramonti profumano, i nervi si distendono (se avessimo un clima scozzese, in Italia, avremmo già fatto almeno tre rivoluzioni). Per gli italiani di domani l’estate è invece il tempo degli esperimenti e delle scoperte. Occuparlo si può, ma con giudizio. Lavorare?, come suggerisce il ministro Poletti. Ottima idea. Negli Usa, per esempio, l’impiego estivo dei ragazzi è un rito di passaggio, celebrato da cinema e letteratura, come il tacchino nel giorno del Ringraziamento. Chi fosse costretto a rinunciarvi si sentirebbe defraudato. Ma il «summer job» americano è privo di qualsiasi formalità. Ehi, mi dipingi lo steccato per 100 dollari? A lavoro finito, il ragazzo intasca i 100 dollari, ringrazia e se ne va. Una parte di vacanza è pagata.
In Italia la stessa attività violerebbe almeno dieci norme: civili, fiscali, sindacali, assicurative. Il ragazzo ha partita Iva? (risposta: no, ha sedici anni). Toglie forse lavoro ad altri? Sono stati consultati gli uffici di collocamento? I contributi come vengono conteggiati? Si tratta di lavoro a chiamata? Sono stati avvertiti gli ispettori del lavoro? Il lavoratore è assicurato? Pensate cosa accadrebbe, signori, se il minore si dipingesse un alluce di verde! Ministro Poletti, ascolti. Se la politica intende aiutare i ragazzi a trovare un lavoretto estivo dica soltanto: ehi, dipingete pure quello steccato! Se invece volete complicare tutto come al solito, preparate un «piano nazionale di attività estiva extrascolastica ed extracurriculare». Siamo certi che molti dirigenti, in almeno quattro ministeri, non aspettano altro.