Referendum: Bernava (Cisl), anche se cambia governo valore intesa resta!

06.12.2016 17:44
Categoria: Comunicati Stampa

Cambiano gli interlocutori ma non cambia il contesto né le motivazioni e il valore dell’intesa siglata lo scorso 30 novembre, che non è stata improvvisata ma è il frutto di anni di lavoro che il sindacato ha fatto". Lo sostiene il segretario confederale Maurizio Bernava, responsabile del dipartimento “Politiche di Riforma delle Pubbliche Amministrazioni, di Cittadinanza, Tutela e Promozione, Solidarietà e Tutele Sociali” della Cisl, all'indomani dell'esito del referendum costituzionale parlando con l'Adnkronos del nuovo accordo raggiunto tra governo e Cgil Cisl e Uil per il rinnovo dei contratti pubblici.

Noi saremo pressanti e insisteremo ad andare avanti con questo accordo qualunque governo e ministro ci sarà. Ci auguriamo che non venga qualche governo che magari pensa di farsi prendere dalla foga di rigore, dai venti europei regressivi e antisociali, ci auguriamo che questo non avvenga ma insisteremo affinché ci sia coerenza con quell'accordo”.

L'accordo è frutto di “un lavoro di riflessione, di maturazione, anche di forte consapevolezza che bisognava rinnovare le regole del gioco comprese le relazioni sindacali per procedere a un cambiamento che tutto il Paese vuole e che vogliono gli stessi lavoratori pubblici”.

Per riformare, infatti, “non basta la legge ma ci vuole anche il coinvolgimento di chi lavora, dei quadri e dei dirigenti che hanno responsabilità. L'impostazione nostra andava in questa direzione; credo, quindi, che qualunque governo, qualunque ministro, qualunque clima ci sarà non può che ripartire dall’accordo raggiunto”.

L'accordo è molto innovativo perché ha la capacità di legare tutti i soggetti (sindacati, datori di lavoro, governo) a una vera crescita di cambiamento. La contrattazione non è solo un fatto salariale; nell’intesa abbiamo definito un tetto di riferimento, stabilendo al contempo obiettivi legati alla riorganizzazione, all'efficienza e alla valutazione, obiettivi non presenti nei vecchi contratti. Qualunque datore di lavoro o amministrazione" - conclude Bernava - "non potrà fare a meno di considerare ciò”.