Obbligo di istruzione: ambiguità di motivazioni con possibili rischi di destrutturazione del sistema. Dichiarazione di F. Scrima

18.07.2008 19:44

La CISL Scuola esprime perplessità, data anche l'ambiguità delle motivazioni contenute nella relazione di accompagnamento, della portata, degli obiettivi e delle conseguenze attese dell'emendamento 64.47 all'art. 64 del decreto-legge 112/08 e chiede al Governo, che lo ha proposto, urgenti chiarimenti in merito.

Tale emendamento, infatti, intervenendo sul comma 622 della legge 296/06 (Finanziaria 2007), potrebbe metterne in discussione la flessibilità e l'articolazione dei percorsi, finalizzati all'assolvimento dell'obbligo di istruzione, opportunamente elevato a 10 anni, con possibili effetti di destrutturazione del disegno complessivo di riforma, delineato dal predetto comma 622, di cui si stava già avviando l'attuazione con significativi atti assunti d'intesa con le Regioni.

L'equilibrio raggiunto con la norma che il Parlamento intenderebbe ora modificare garantiva, pur nella diversificazione dei percorsi e a prescindere dalla scelta degli studenti, la sostanziale equivalenza degli esiti in termini di conoscenze, abilità e competenze, anche grazie all'attribuzione al Ministero della Pubblica Istruzione della competenza a definire i criteri di accreditamento dei soggetti che, oltre agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, concorrevano, fino alla messa a regime dell'intera riorganizzazione del sistema e nel rispetto delle competenze delle Regioni, all'assolvimento dell'obbligo di istruzione attraverso un'offerta formativa coerente e attenta ai progetti di vita e agli stili cognitivi dei nostri giovani.

Roma, 18 luglio 2008

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola