"Hotel sei stelle": lo stage di sei ragazzi Down

18.02.2014 19:32
Categoria: Sguardi Diversi

Dal 17 febbraio, in seconda serata su Rai 3, la docu-fiction che racconta il loro tirocinio in un albergo romano. Esperienza simile anche a Radio Vaticana: protagonista, qui, un giovane irlandese (di Michela Trigari, Corriere Salute del 13 febbraio 2014)

Sei settimane di riprese per raccontare, in sei puntate, l’inserimento nel mondo del lavoro di sei ragazzi Down. Si chiama «Hotel 6 Stelle» la docu-fiction in onda in seconda serata su Rai3 a partire da lunedì 17 febbraio e che descrive lo stage in un grande albergo romano di tre ragazzi e tre ragazze con Trisomia 21. Nicolas alla reception, Martina cameriera ai piani, Benedetta e Livia cameriere di sala, Emanuele in cucina come aiuto cuoco ed Edoardo alla manutenzione: hanno tutti un’età compresa tra i 18 e i 31 anni e per un mese e mezzo collaboreranno con il personale dell’hotel affiancandolo in un vero e proprio percorso formativo. Durante il tirocinio, inoltre, le divertenti lezioni d’inglese di John Peter Sloan prepareranno i sei ragazzi Down a migliorare il loro rapporto con i clienti stranieri e non mancheranno le visite inaspettate di alcuni personaggi famosi. Co-prodotto dalla Rai insieme a Magnolia, per la regia di Claudio Canepari, il programma è stato realizzato in stretto contatto con l’Aipd (Associazione italiana persone Down).

OBIETTIVO LAVORO - È la prima volta in Italia che la televisione affronta il tema della disabilità legandolo strettamente al mondo del lavoro: l’obiettivo è quello di mostrare, all’opinione pubblica, che l’integrazione professionale è possibile. «Ci aspettiamo inoltre di aprire nuovi spazi con il mondo imprenditoriale», commenta Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’Aipd. Sono stati circa 140 (la maggior parte a Roma) gli inserimenti lavorativi seguiti da un’assunzione monitorati dall’Osservatorio sul mondo del lavoro dell’Aipd a partire dal 1992. E secondo un’indagine di Coordown (il Coordinamento delle associazioni di persone Down in Italia), il 13% delle persone con Trisomia 21 lavora: la maggior parte ha un contratto part-time a tempo indeterminato. Ma il programma vuole anche «far conoscere le persone con sindrome di Down, che sono tutte diverse l’una dall’altra», continua Anna Contardi. Ecco allora che i protagonisti di questa docu-fiction sono ragazzi come tutti gli altri: c’è chi frequenta un corso di danza o di recitazione, c’è chi fa sport, chi è fidanzato e chi no. E poi c’è il belloccio del gruppo. Per saperne di più: http://www.hotelseistelle.rai.it

QUI RADIO VATICANA - Sempre in materia di stage e lavoro, si è conclusa da poco l’esperienza romana di Michael Gannon, un ragazzo irlandese anche lui con Trisomia 21 che per due settimane ha fatto parte della redazione inglese di Radio Vaticana. Studente della National University of Ireland di Maynooth, membro del Comitato consultivo per adulti con sindrome di Down del suo Paese, tra i suoi interessi figurano la scrittura e la comunicazione. Tanto che Gannon, che era già stato ospite dell’emittente vaticana lo scorso maggio nell’ambito del progetto europeo «Think different think Europe» promosso sempre dall’Associazione italiana persone Down, ha chiesto di tornare nella Capitale per fare un mini-tirocinio come giornalista. E durante il suo breve soggiorno all’ombra del Cupolone è stato perfino accolto in udienza da papa Francesco. Il responsabile dei programmi in lingua inglese di Radio Vaticana, Sean Patrick Lovett, ha detto che si è trattato di un’esperienza importante anche per la redazione, «perché Michael ci ha costretto a riscoprire la meraviglia del nostro lavoro quotidiano che spesso, nella frenesia di ogni giorno, ci sfugge e che un po’, nel tempo, si perde».

Michela Trigari (Corriere salute, 13 febbraio 2014)

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