Scrima: da Renzi parole apprezzabili, ci attendiamo scelte coerenti

25.02.2014 16:00
Categoria: Comunicati Stampa

Apprezziamo molto le affermazioni del presidente del consiglio Renzi, che indicano la scuola come tema centrale, addirittura essenziale per definire la qualità di un’azione politica. Altrettanto apprezzabile l’intento di riconoscere più valore e dignità al lavoro dell’insegnante e di farne il protagonista dei processi di riforma, assegnando valenza strategica all’istruzione e all’educazione come “motore dello sviluppo”.

Parole belle e importanti, che ci attendiamo di veder tradotte, nell’azione di governo, in scelte coerenti e conseguenti. La scuola chiede da tempo attenzione e cura, e lo chiede a partire dalla concretezza, dalla quotidianità di un lavoro svolto in condizioni di crescente difficoltà.

Un’attenzione che non può pertanto eludere alcune emergenze oggi al centro dell’iniziativa sindacale, che investono tutte le professionalità operanti nel settore e per le quali si chiedono risposte adeguate e risolutive: bloccare il vero e proprio scippo che si sta operando ai danni del personale ATA, costretto a restituire quanto ha ricevuto per attività già svolte; evitare che siano decurtate le retribuzioni dei dirigenti scolastici a causa di forzature interpretative del MEF nell’applicazione del contratto; chiudere rapidamente il confronto sugli scatti di anzianità completando l’attuazione dell’intesa definita nel 2010.

Salvaguardare le retribuzioni, eliminare la precarietà: questi i primi atti con cui riconoscere più dignità, concretamente, al lavoro nella scuola. Chiudere positivamente il confronto in atto su queste partite sarebbe il modo migliore per aprirne uno di respiro più ampio, dove temi delicati e importanti come formazione, reclutamento, carriere, valutazione, merito siano affrontati in una prospettiva forte e credibile di investimento sulla scuola e sulla sua centralità.

Crediamo che il rinnovo del contratto sia la sede giusta in cui questo confronto può svolgersi in modo utile e positivo, segnando davvero una “svolta” necessaria per la scuola e per il paese.

Roma, 24 febbraio 2014