Scrima: dai dati OCSE PISA la vitalità di un sistema su cui investire

03.12.2013 18:00
Categoria: Comunicati Stampa

Non c’è niente di più inutile e sbagliato che piegare i dati OCSE PISA alle esigenze spicciole della polemica politica, come invece sta puntualmente accadendo. Di chi il merito, se nelle competenze in matematica l’Italia recupera molte posizioni? Considerato che nel periodo preso in esame (2003-2012) si sono avvicendati quattro diversi governi (il quinto, quello attuale, non entra ovviamente nella partita) va consigliata cautela a chiunque volesse intestarsi in esclusiva il merito politico di un miglioramento indubbiamente importante e significativo.

Se proprio se ne vuole indicare un artefice indiscutibile, questo è il lavoro che hanno svolto le nostre scuole, nonostante lo abbiano fatto in condizioni sempre più difficili e pesanti. Né vorremmo si dimenticasse che i progressi ci portano comunque ad attestarci su posizioni inferiori alla media OCSE, mentre al nostro interno permangono gli squilibri ben noti fra aree territoriali. Una situazione ancora carica di problemi, dunque, ma che segnala una vitalità del sistema scolastico, capace nonostante tutto di ottenere risultati; risultati che forse avrebbero potuto essere ancora migliori, se la scuola fosse stata considerata, come chiediamo da tempo, area di investimento e non di tagli.

Sul nesso che lega quantità delle risorse investite e risultati raggiunti, è giusto che si ponga l’accento sulla qualità della spesa, prima che sulla sua entità, purchè non si pretenda di considerare quest’ultima come fattore irrilevante. Si prenda intanto atto che nel periodo considerato (2001-2010) solo Islanda e Messico fanno compagnia all’Italia come unici paesi ad aver diminuito, in area OCSE, il proprio volume di spesa in istruzione (per noi l’8% in meno). Questo, a differenza di tutti gli altri, ci pare uno dei dati non opinabili, di cui prendere atto e rispetto al quale avviare da subito una decisa svolta. Andavano in questo senso, nella presentazione di oggi, anche le parole del sottosegretario Rossi Doria: chiediamo che diventino le parole, e soprattutto i fatti, del governo e del parlamento”.

Roma, 3 dicembre 2013

Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola

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