26.03.2020 - L'inclusione ai tempi della DAD

26.03.2020 12:27
Categoria: SEF PLUS 2020

Breve ma stimolante riflessione di Silvia Fabbi, docente della provincia di Viterbo, che sottolinea come la necessità, imposta dall'emergenza, di ricorrere a modalità di insegnamento a distanza faccia emergere una più diffusa dimestichezza dei docenti di sostegno nell'uso delle TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione), parte fondante di una didattica rivolta ad alunni con particolari problemi. Ampliare questo tipo di competenze dev'essere obiettivo da perseguire a emergenza superata.

Fa tanto scalpore parlare di didattica a distanza ai tempi del Coronavirus. Sembra quasi impossibile ad occhi esterni, che interi istituti da un giorno all’altro si siano trovati ad utilizzare le tecnologie, le nuove metodologie, software e classi virtuali.
Ma per chi vive all’interno delle scuole, per chi ogni giorno si prodiga per far sì che tutti ottengano un successo formativo, questo non è altro che la normalità. Per chi fa Sostegno (sì, con la S maiuscola) tutto ciò non è che la routine.
Per anni si è parlato di Tic, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (acronimo TIC o ICT dall'inglese Information and Communications Technology) ossia dell'insieme dei metodi e delle tecniche utilizzate nella trasmissione, ricezione ed elaborazione di dati e informazioni (tecnologie digitali comprese). Per chi si è specializzato nell’insegnamento ai ragazzi con Bisogni Educativi Speciali, insegnare attraverso le TIC non è altro che parte fondante della propria didattica.
La vera novità, semmai, sta nel fatto che finalmente, sebbene in un periodo infausto, la metodologia inclusiva data dalle tecnologie viene estesa a tutti ma soprattutto viene praticata da tutti.
Dal 5 marzo infatti la didattica a distanza ha “ossimoricamente” riavvicinato le attività del sostegno a quelle della didattica curricolare. L’emergenza Coronavirus ha livellato, se non gli obiettivi, gli strumenti a disposizione di ogni singolo studente: tutti con le stesse possibilità; tutti con gli stessi metodi.
Rimane ancora una volta encomiabile il lavoro dei docenti specializzati, il loro impegno di rendere fruibili le lezioni, le spiegazioni, temi ed esercizi è stato facilitato dal fatto che finalmente tutta la scuola parla la stessa lingua: quella delle tecnologie.
E se in questo campo i docenti di sostegno hanno alle loro spalle una formazione mirata sulle Tic, l’insegnamento inclusivo apre le porte a tutti. Anzi, ha già spianato la strada.

26 marzo 2020

* Silvia Fabbi è docente di inglese, specializzata su sostegno, in servizio nella provincia di Viterbo

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