Gissi al ministro Bussetti: programmare per tempo e in modo accurato, saldando progetti e investimenti

29.08.2018 19:09
Categoria: Comunicati Stampa

"Promuovere e valorizzare le occasioni di dialogo è il presupposto per costruire buone relazioni". Così ha esordito la segretaria generale CISL Scuola Maddalena Gissi nell’incontro svoltosi oggi al MIUR con la diretta partecipazione del ministro Bussetti.

"Un percorso le cui premesse sono state poste dal recente rinnovo del contratto e prima ancora dalle intese che già in chiusura del 2016 avevano restituito peso e importanza alle relazioni sindacali. Confrontarsi e contrattare non annulla certo le distinzioni di ruolo, ma implica la disponibilità del sindacato ad assumersi responsabilità, come avvenuto per le intese che hanno in parte non irrilevante contribuito a favorire un regolare avvio del nuovo anno scolastico".

"Quello del regolare avvio" ha però voluto precisare la segretaria CISL Scuola "non può più essere il tema di incontri dell’ultimo minuto: il regolare avvio si garantisce lavorando su tempi più distesi, con un’accurata programmazione di tutti gli interventi. Per questo il prossimo anno cui rivolgere l’attenzione dovrebbe essere già oggi il 2019/20. Lo impone la complessità di molte delle questioni che andranno affrontate, una fra tutte i percorsi di reclutamento da attivare per il personale coinvolto nel contenzioso sui diplomi magistrali e per i laureati in Scienze della Formazione Primaria. Ma occorre anche provvedere ai necessari aggiustamenti di un quadro normativo che va in qualche caso riportato a coerenza; lo stop alla chiamata diretta, per esempio, esige un superamento dell’assetto per ambiti, che non ha ormai alcun senso".

"Condivisibile il metodo, che il ministro già nella presentazione delle sue linee guida ha affermato di voler seguire, ispirato alla logica dei “necessari aggiustamenti”: crediamo vada seguito in tema di alternanza scuola lavoro, evitando furori ideologici che rischierebbero di veder 'buttare via il bambino insieme all’acqua sporca'”.

"Se il reclutamento costituisce uno dei temi su cui intervenire in maniera organica, ponendo fine a misure tampone ed evitando che la materia sia in sostanza consegnata sistematicamente alle aule dei Tribunali, una priorità assoluta riguarda la formazione del personale specializzato per le attività di sostegno. Clamoroso lo scarto tra fabbisogno e disponibilità, con squilibri territoriali evidenti. Occorre evitare che i fattori di mercato che condizionano il sistema universitario siano in definitiva quelli decisivi per l’avvio di percorsi formativi. Il sistema scolastico deve essere più direttamente coinvolto in tali percorsi".

"Note particolarmente dolenti quelle che riguardano la dotazione organica del personale ATA; permane da troppo tempo una scarsa considerazione per funzioni in realtà essenziali per il buon andamento del sistema scolastico. Urge un segnale di svolta".

Riguardo alla discussione imminente sulla legge di bilancio la segretaria generale della CISL Scuola "ha posto con forza il tema degli investimenti che sono indispensabili se si vuol rendere credibile ogni annuncio di impegno per la valorizzazione del lavoro nella scuola".

"Serve una visione politica, ma occorre poi sostenerla con un volume significativo di spesa. Diversamente anche le migliori intenzioni sono destinate a rimanere al palo. Il rinnovo del contratto di lavoro, e prima ancora il consolidamento di tutti gli elementi retributivi oggi in atto, rappresentano obiettivi su cui si richiede al ministro e al Governo di assumere precisi impegni e scelte conseguenti".

Maddalena Gissi ha inoltre posto l’accento "sui temi della semplificazione e della sburocratizzazione, che affliggono in modo particolare i dirigenti scolastici, caricati spesso di responsabilità improprie, in particolare in materia di sicurezza degli edifici. Va ripreso il lavoro fatto per una necessaria modifica del decreto legislativo 81/2008. Tutto ciò in una situazione che già espone i dirigenti a carichi notevoli di lavoro per le numerose “reggenze” cui si è costretti a ricorrere. Un numero esorbitante, essendo privo di dirigenti un quarto delle istituzioni scolastiche. Per questo è assolutamente insopportabile la mancata conclusione della trattativa per il rinnovo del contratto".