Procedura concorsuale per i docenti, dal CSPI un documento di grande equilibrio e qualità

28.01.2016 10:50
Categoria: Organi collegiali/CSPI, Reclutamento e Precariato

Il CSPI nella seduta del 27 gennaio ha espresso il parere chiesto dal Ministro dell’Istruzione su una serie di provvedimenti relativi alle procedure concorsuali per il personale docente, in vista dell’annunciata emanazione del bando di concorso. All’attenzione del Consiglio erano sottoposti cinque decreti (prove e programmi, tabella dei titoli, requisiti dei componenti di commissione, ambiti disciplinari, riconoscimento dei titoli di specializzazione in italiano L2) e un’ordinanza (formazione delle commissioni).
In premessa, il Consiglio ha voluto evidenziare la ristrettezza dei tempi in cui si è trovato a operare, dovendo esprimere il parere a soli pochi giorni dal proprio insediamento. Ha inoltre richiamato l’esigenza di muoversi nella cornice disegnata dalle direttive europee, facendo esplicito riferimento alle attese di quanti lavorano da anni con reiterati contratti a tempo determinato.
Si tratta di una sottolineatura che la Cisl Scuola considera molto opportuna, essendo del tutto evidente che sul varo delle procedure di reclutamento ordinario pesano inevitabilmente i tanti nodi non risolti dal piano straordinario della “buona scuola”. I dati smentiscono infatti clamorosamente le affermazioni fatte nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio, secondo il quale con la legge 107 la questione del precariato sarebbe da considerarsi chiusa. La realtà è ben diversa, il numero dei contratti precari è di gran lunga aumentato proprio quest’anno, e non solo perchè le assunzioni sono state fatte ad anno scolastico inoltrato. Di tante legittime attese e diritti non si può non tenere conto: diversamente, è inevitabile che anche il bando di un concorso finisca per innescare tensioni e conflittualità difficilmente governabili.
Altre questione su cui in premessa del parere si richiama l’attenzione, esprimendo anche riserve e perplessità, sono: l’esclusione dalle procedure concorsuali dei docenti non abilitati, con riflessi particolarmente problematici per i docenti ITP; l’esigenza di sanare la disparità di trattamento riservata al personale della scuola dell’infanzia nel piano straordinario di assunzioni della legge 107; la discutibile previsione di una procedura specifica per l’accesso ai posti di sostegno, che potrebbe accentuare la separatezza, anziché l’integrazione, tra la figura del docente curricolare e quella del docente specializzato.
Successivamente il parere si addentra in modo dettagliato sui contenuti dei provvedimenti in esame, fornendo una serie di osservazioni e indicazioni delle quali ci auguriamo il Ministro voglia tenere debitamente conto, ancorché si tratti di un parere non vincolante; il testo è infatti formulato in termini estremamente puntuali e ben argomentati, che ne fanno un documento di grande equilibrio e qualità.
Anche per questo sorprende che una parte dei membri designati del CSPI, nonostante il testo in discussione fosse il frutto di un’istruttoria condotta dall’intero ufficio di presidenza, abbia deciso di astenersi nella votazione conclusiva, in ragione dell’unico punto di discordanza emerso nella discussione, riferito alla proposta di portare da 0,5 a 1 il punteggio previsto nella tabella di valutazione dei titoli per un anno di servizio. La proposta mirava a ridurre un’evidente sperequazione fra tale punteggio e quello assegnato ad altri titoli, ad esempio l’abilitazione (5 punti, cioè l’equivalente di 10 anni di servizio). Da qui la richiesta di modifica, che una parte dei consiglieri designati ha ritenuto di non poter condividere, tanto che il parere è stato alla fine votato a maggioranza, con otto astensioni.