Mobilità, si prova a riaprire il confronto. La trattativa riparte al MIUR lunedì 28 dicembre

23.12.2015 16:00
Categoria: Buona scuola, Mobilità

Si è appena concluso l’incontro al Miur, da noi chiesto insieme alle altre organizzazioni sindacali, per affrontare alcuni “nodi” politici che rischiano di rendere impraticabile il percorso negoziale per il contratto sulla mobilità 2016/17; pesano infatti sulla trattativa le questioni legate ai contenuti della legge 107 relativamente alla mobilità dei docenti, questioni che se non opportunamente affrontate e risolte non ci consentirebbero di porre la nostra firma sul contratto.
L’incontro si è svolto alla presenza del Capo di Gabinetto e di una folta schiera di Dirigenti e collaboratori del settore; l’assenza del ministro Giannini è stata stigmatizzata da tutti, in considerazione della delicatezza e complessità del confronto, che verteva anche su altri problemi la cui gravità e urgenza, da noi ripetutamente richiamate, meriterebbero ben diversa attenzione: dal mancato pagamento, ormai a mesi, delle posizioni economiche ATA, all’intollerabile ritardo nel pagamento dei supplenti, questione sulla quale i rappresentanti dell’Amministrazione presenti non sono stati in grado di dare risposte.
Per quanto riguarda la mobilità, tutte le OO.SS. hanno ribadito la più totale contrarietà al meccanismo della cosiddetta "chiamata diretta" dei docenti dagli ambiti territoriali, modalità che in nome di una scelta “ideologica” si tradurrà in una gestione inutilmente farraginosa delle procedure, a discapito delle tutele finora garantite dalla titolarità di scuola attraverso la trasparenza e l’imparzialità delle regole condivise nei CCNI sulla mobilità.
Abbiamo inoltre invitato l’ Amministrazione a non sottovalutare la complessità delle operazioni di mobilità 2016/17 che, in seguito al piano straordinario di assunzioni, riguarderanno più del doppio delle domande normalmente presentate rendendo necessaria una totale revisione dei programmi informatici finora utilizzati, con concreti rischi in termini di funzionalità ed efficienza.
La Cisl Scuola - che nel proprio intervento ha denunciato le difficoltà incontrate dalle scuole in questo primo trimestre dell’anno scolastico, così come frequentemente riferite dal personale, a partire dai Dirigenti scolastici - ha espresso con forza l’esigenza di affrontare e risolvere i numerosi e facilmente prevedibili casi in cui una rigida applicazione della legge 107 determinerebbe ingiustificate disparità di trattamento.
Perché il tavolo di contrattazione abbia un senso, occorre poter considerare tutte le diverse ragioni del personale coinvolto e consentire di operare le scelte più idonee prendendo in esame le diverse situazioni oggi riscontrabili tra i docenti a seconda delle modalità e della collocazione temporale della loro assunzione: non mancano infatti vere e proprie incongruenze, ad esempio considerando il trattamento previsto per i docenti già assunti prima dell’entrata in vigore della legge, il cui diritto a mantenere le precedenti regole viene meno in caso di presentazione di una domanda di trasferimento (ancorché solo oggi, dopo anni di tagli, possano concretamente aspirare a trasferirsi in una scuola in cui si sono creati nuovi posti in organico), così come è inaccettabile che per i neoassunti siano previsti ben tre diversi trattamenti, alimentando malcontento e rischi di contenzioso.
Concludendo l’incontro il Capo di Gabinetto si è detto disponibile ad accantonare la proposta presentata alle Organizzazioni Sindacali durante la riunione dello scorso 3 dicembre, ritenuta irricevibile dai sindacati, al fine di avviare un nuovo tentativo di discussione nel merito delle questioni da noi sollevate, convocando a tal fine il "tavolo contrattuale" per un successivo incontro al quale è prevista la diretta partecipazione dei segretari generali delle organizzazioni sindacali.
Tale incontro è stato fissato per lunedì prossimo, 28 dicembre.