Sistema integrato di educazione e istruzione, secondo incontro sulle deleghe

08.10.2015 16:57
Categoria: Buona scuola, Riforma Sistema Scolastico, Scuola dell'infanzia

Si è svolto, stamani al Miur, la prevista riunione tra Amministrazione ed Organizzazioni Sindacali sul “Sistema integrato di educazione e istruzione” (cosiddetto “0/6 anni”), una delle tematiche previste dalle deleghe contenute nel comma 181 della legge 107/2015. Questo di oggi - previsto dalla lett. e) - è il secondo specifico incontro dopo quello avvenuto martedì scorso, 6 ottobre, riguardo l’inclusione degli studenti con disabilità.

Il Capo Dipartimento, Rosa De Pasquale, ha introdotto i lavori sottolineando l’importanza di tale delega che si esplicita nell'intento di costruire un percorso di integrazione “0-6 anni” svincolato dal servizio individuale a domanda; si assicurerebbe così - utilizzando anche i risultati delle sperimentazioni già in atto - la formazione a tutti i bambini sin dalla primissima infanzia con la valutazione delle necessarie coperture finanziarie e con la previsione di accordi con gli Enti Locali.

La Cisl Scuola, nel richiamare ancora una volta la necessità di ulteriori momenti tecnici di confronto in cui l’Amministrazione declini in modo chiaro e dettagliato quanto contenuto nella delega, ha evidenziato le seguenti necessità e complessità.

  • La mancanza di servizi socio-educativi per i bambini da 0 a 3 anni, nel nostro Paese, è stata ed è causa di un profondo disagio per le famiglie e le esigue soluzioni adottate (inserimento anticipatari nella Scuola dell’Infanzia; istituzioni delle cosiddette “sezioni primavera”) hanno ancor di più evidenziato il divario tra Nord e Sud, non assicurando al contempo qualità ed efficienza del servizio. Quanto espresso nella legge e cioè di sottrarre il percorso “0-6 anni” dal servizio individuale a domanda è sicuramente condivisibile al fine di superare il gap esistente e di innalzare la media percentuale nazionale di servizi socio-educativi, oggi al di sotto della soglia del 10% a fronte del 33% previsto negli “Obiettivi di Lisbona 2010”, reiterati nelle “Raccomandazioni Europa 2020”. Ma assicurare la fruizione di servizi adeguati sia in termini di strutture, sia di personale, richiede uno sforzo economico rilevante e risorse dedicate.
  • L’attribuzione della legislazione in materia alle Regioni, cosi come previsto dalla modifica del Titolo V Cost., comporta accordi in sede di Conferenza Unificata e protocolli attuativi e/o intese con tutti i soggetti coinvolti (Miur, Anci, Istituzioni Scolastiche, Gestori delle Scuole pubbliche non statali).
  • Pur condividendo la necessità di una continuità in orizzontale, la Cisl Scuola ha ribadito con chiarezza e determinazione che il sistema integrato che va a profilarsi debba sostanziarsi nel percorso “0-3” e “3-6”. Eventuali mescolanze e sovrapposizioni snaturerebbero il ruolo della Scuola dell’Infanzia cosi ben declinato non solo nella legge 444/1968 ma anche nel dPR 89/2009 (il "Regolamento" di riordino della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo, didatticamente compiuto attraverso l’emanazione delle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo”, fondamento per la costruzione di percorsi di apprendimento per le bambine e i bambini dai tre ai sei anni).
  • Per quanto riguarda gli asilo nido è stato evidenziato come sia urgente definire un profilo professionale dell’educatore e il suo percorso formativo, così come è necessario uniformare i vari contratti di lavoro, profondamente dissimili.
  • Forte dissenso e preoccupazione è stato espresso per la mancata assunzione dei docenti di Scuola dell’Infanzia inseriti nelle GAE ma non rientranti nel “piano straordinario di assunzioni” e che solo successivamente, probabilmente a delega compiuta, saranno assunti per l’attuazione del piano di azione nazionale per il sistema integrato. A tale proposito ribadiamo che tali assunzioni trovano motivo d’essere solo ed esclusivamente per assicurare la generalizzazione della Scuola dell’Infanzia.

La Cisl Scuola, in conclusione, ha richiamato le proprie posizioni sul significato e sul valore sociale ed etico, oltre che didattico, della Scuola dell’Infanzia, quale primo e fondamentale segmento del Sistema Nazionale di Istruzione per le bambine e i bambini dai tre ai sei anni.