Ricorso alla Corte Costituzionale contro il blocco dei contratti

28.11.2014 11:14
Categoria: LAVORO PUBBLICO

Le federazioni della Cisl Lavoro Pubblico hanno depositato il ricorso sul blocco dei contratti nel pubblico impiego”. Ad annunciarlo è Francesco Scrima, coordinatore della Cisl Lavoro pubblico. La procedura – precisa – è stata avviata “presso il Tribunale di Roma affinché il medesimo Tribunale sollevi di fronte alla Corte Costituzionale la questione di legittimità in merito al decreto legge n. 78/2010 convertito in legge n. 122/2010. Una norma prorogata per il sesto anno dalla legge di stabilità e che incide pesantemente sulla condizione salariale dei dipendenti pubblici”.
La discriminazione e le penalizzazioni cui il Governo Renzi sta continuando a sottoporre il lavoro pubblico – aggiunge Scrima – lo connota come un pessimo datore di lavoro: non solo persevera nella politica dei tagli lineari, senza fare riorganizzazione degna del nome, ma continua a scaricare sui lavoratori la sua incapacità di mettere un freno alla spesa pubblica. Lo dimostra il fatto che la spesa aumenta nonostante siano diminuiti sia i lavoratori occupati (meno 300.000), sia i loro stipendi. Ora, bloccando ancora una volta i contratti, chiude la porta sia al diritto dei dipendenti pubblici ad un rinnovo che aspettano da quasi sei anni, sia all’unica leva efficace di innovazione”.
La Consulta in passato si è già pronunciata dichiarando l'ammissibilità di misure simili solo in chiave emergenziale e in modo circoscritto nel tempo. E comunque garantendo criteri di proporzionalità e ragionevolezza, nel rispetto del principio di eguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione” spiega il coordinatore dei settori pubblici Cisl. “E’ inaccettabile che queste misure si dilatino, fino a diventare strutturali, solo perché i vari governi avvicendatisi in questi anni non sono mai stati in grado di proporre un progetto credibile e hanno sempre avuto bisogno di strumentalizzare le comprensibili attese dei cittadini a danno di chi, in prima linea, fa funzionare i servizi pubblici con impegno, fatica e senza riconoscimenti
Con lo sciopero di lunedì 1° dicembre e con iniziative come questa – conclude Scrima – mandiamo al Governo un segnale chiaro: diciamo no ad un nuovo blocco dei contratti. Perché contrario agli interessi dei lavoratori, che chiedono un giusto sostegno ai salari, e a quelli dei cittadini, che vogliono più produttività e più qualità nei servizi pubblici”.