ETUCE Special Conference - Vienna, 26 novembre (i lavori della Conferenza)
La Conferenza entra nel vivo. L'intervento di Xavier Prats Monnè, direttore generale della “direzione istruzione e cultura” della Commissione Europea
Dall’ampio confronto tra i delegati e i relatori emergono non poche preoccupazioni per l’estendersi della privatizzazione dei sistemi di istruzione e formazione, con l’accentuarsi dell'esclusione sociale, della riduzione dei salari in alcuni paesi e in generale dei blocchi dei rinnovi contrattuali (nella fattispecie mal comune non equivale a mezzo gaudio, anzi equivale a male ancora più grande!).
Ma il maggior pericolo deriva dal tentativo di equiparare i sistemi dell'istruzione e formazione a nuovi business per il mondo della finanza e dell'economia, inserendo l’istruzione nel trattato del libero commercio.
Xavier Prats Monnè, direttore generale della “direzione istruzione e cultura” della Commissione Europea, nel suo intervento:
- ha convenuto sulla necessità di vigilare per evitare che l’istruzione perda il suo carattere pubblico e “libero” per trasformarsi in una azienda privata;
- ha sottolineato che l’investimento di tutti i Paesi membri è al di sotto del 4% del PIL a fronte del 6% dei Paesi emergenti;
- ha evidenziato che è impellente avviare un’adeguata formazione per i nuovi insegnanti anche in considerazione del rilevante cambio generazionale che sarà attuato nei prossimi dieci anni (in Italia e Germania oltre il 50%).
A tal fine, il programma “Erasmus+” ha in previsione per i prossimi sette anni un ulteriore finanziamento del 30% dedicato alla mobilità professionale dei docenti e all’introduzione di percorsi di modernizzazione nell’istruzione e nell'apprendimento per gli adulti che diviene centro nevralgico per le politiche formative in Europa.
La conferenza entra nel vivo con la votazione delle risoluzioni da adottare e degli eventuali emendamenti.
Rosa Mongillo