Rivitalizzare i corpi intermedi

19.11.2014 08:24
Categoria: Cultura & Società

Il vento è cambiato rispetto ai decenni precedenti, quando tutti scommettevano sulla maggiore vitalità della cosiddetta società civile rispetto alla dinamica dei partiti”. Così Giuseppe De Rita in un suo articolo, pubblicato sul Corriere della Sera del 16 novembre 2014, dedicato alla crisi dei cosiddetti “corpi intermedi”, che si manifesta anche nella caduta di appeal e di ruolo della tradizionale rappresentanza sindacale. Eppure, sostiene De Rita, “tutti, in un tempo non lontano, dovranno applicarsi a ricostituire le cinghie di trasmissione fra le domande collettive e la volontà politica, cioè, con parole antiche, i meccanismi della rappresentanza”. Ma la carta vincente non è inventare nuovi apparati o rafforzare quelli esistenti, quanto piuttosto valorizzare quelle figure che, agendo in prima linea (sul territorio, sui luoghi d lavoro) diventano “le giunture che tengono insieme il mondo delle imprese e del lavoro”.

Riprende lo spunto di De Rita e lo sviluppa con riferimento al crescere di tensioni sociali e all’impoverimento della dialettica politica Luciano Violante, secondo il quale “la crisi dei corpi intermedi, e gli attacchi a volte pregiudiziali ai quali essi sono sottoposti da qualche tempo, producono l'assenza di mediazione sociale e conseguentemente scontri sempre più duri” come accaduto in recenti manifestazioni di piazza. Il rischio descritto da Violante con mirabile sintesi e “di trovarci tra non molto in un Paese diviso tra ribelli e caporali”.
Riaccorpare gli spezzoni di società anche attraverso una loro efficace rappresentanza politica e sindacale – prosegue Violante - fa parte del processo di civilizzazione del Paese. Un'autoriforma di sindacati e partiti in questa direzione converrebbe anche al governo”. (Corriere della Sera, 17 novembre 2014)