Buona Scuola, luci e ombre. Gli interventi di Fioroni, Santerini e Furlan

15.10.2014 19:36

Col documento sulla Buona Scuola si rovescia il percorso che sarebbe stato necessario: dalle assunzioni ai bisogni della scuola, e non viceversa. E’ la contestazione che alla tavola rotonda della Cisl Scuola, in corso a Tivoli, muove al governo la parlamentare dei Popolari per l’Italia Milena Santerini, che prende anch’essa di punta la consultazione in corso, giudicata più di immagine che di sostanza. “Per anni abbiamo fatto consultazioni che non approdavano a decisioni, ora si rischia di decidere senza una consultazione vera. Quella in atto non lo è”. Così la Santerini, che solleva poi dubbi sulla qualificazione professionale di molti dei destinatari del piano di assunzioni, persone che in tanti casi non hanno mai insegnato o non insegnano da anni. Partire dalla rilevazione dei bisogni della scuola, e legare a questo ogni ragionamento su quante e quali assunzioni; investire sulla formazione del personale per sostenere i processi di innovazione e per un efficace contrasto alla dispersione e agli abbandoni; e avere certezza delle risorse da investire sul sistema di istruzione, se si vuol dare credibilità a progetti ambiziosi.
A tutto campo l’intervento di Fioroni, che rivendica i meriti del PD nel ridare centralità ai temi della scuola, ma non esita a mettere sul tavolo non poche perplessità, di merito e di metodo, sulla proposta del governo. Con una battuta sulla consultazione: “Un passo avanti rispetto ai sondaggi dell’era Berlusconi, almeno oggi siamo alla consultazione on line. Ma da qui a una consultazione vera ce ne corre. Attorno al progetto si vorrebbe vedere in campo un po’ più di competenze, mentre c’è talvolta qualche arroganza di troppo”. Sulle assunzioni, il segnale dato è importante, ma rischia di non essere risolutivo di tutti i problemi: ci sono aree di lavoro precario che non avranno risposta, o l’avranno solo da sentenze di cui il governo dovrà in ogni caso prendere atto. Molti dubbi avanza Fioroni anche sulle carriere “per competenza”, eccessivamente piegate a una logica di competizione esasperata, con meccanismi lasciati nel vago o ampiamente discutibili. Tuttavia è sbagliato, dice Fioroni, opporsi al riconoscimento del merito: “La cultura del merito, correttamente intesa e applicata, è l’unico vero antidoto alla cultura del privilegio e deve pervadere la scuola in ogni suo aspetto, dalla didattica alla gestione del personale”.
Il sindacato è per sua natura un soggetto che punta a costruire coesione sociale: così Annamaria Furlan esordisce davanti alla platea della Cisl Scuola, sottolineando il ruolo che la scuola svolge per le persone e per il paese. Anche per questo è inaccettabile un blocco del contratto che dura da sette anni. Sono stati i temi del confronto col governo, dalla riforma dl lavoro alla manovra economica, ad avere ampio spazio nel suo intervento, in cui ha ribadito la centralità del tema occupazione nelle strategie che orientano l’azione del sindacato. “Non ci interessa fare un po’ di manifestazioni fini a sé stesse: noi le facciamo per sostenere obiettivi precisi, primo fra tutti il lavoro, per dare prospettive a intere generazioni che oggi non ne hanno. E’ importante che dopo mesi di chiusura e di pretese di autosufficienza si siano aperti spazi di confronto col governo: li abbiamo rivendicati, sarebbe davvero strano, ai limiti dell’autolesionismo, se non li praticassimo con determinazione”.