Scatti d’anzianità: chi lavora e chi “gufa”

09.05.2011 20:33
Categoria: Personale ATA, Personale docente, Trattamento economico

E’ stato dato molto risalto, nei giorni scorsi, a quanto compare a pag. 49 nel Documento di Economia e Finanza 2011 (DEF), dove si legge che “la previsione delle spese per l'istruzione tiene conto del blocco del meccanismo automatico delle progressioni stipendiali per il periodo 2011-2013". Tanto è bastato, ad alcuni, per dedurne che l’operazione di recupero degli scatti, costruita con le intese raggiunte da CISL, UIL, SNALS e GILDA e recepita nel Decreto Interministeriale n. 3 del 14 gennaio 2011, debba considerarsi annullata.

Su questo si è fatto leva, fra l’altro, per offrire una “ragione in più” di adesione allo sciopero generale della CGIL di venerdì scorso, 6 maggio.

Come è evidente per tutti, salvo per chi ci mette sempre un pizzico di malafede, in realtà il DEF non può non tenere conto, nelle sue previsioni, di quanto disposto con la manovra sull’emergenza economica (decreto-legge 78/10, convertito nella legge 122/10): così facendo, tuttavia, non interferisce minimamente col meccanismo di graduale recupero delle progressioni di anzianità messo a punto e recepito nel Decreto Interministeriale n. 3, meccanismo costruito, come è noto, ad invarianza del saldo della manovra, cioè rispettando gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica assunti dalla manovra stessa e scontandone i vincoli.

E’ stato più volte spiegato, ma forse vale la pena ripeterlo: non potendo ottenere sconti, nè fare affidamento su risorse aggiuntive, e dovendosi quindi muovere nell’ambito delle risorse disponibili, la CISL Scuola ha chiesto e ottenuto di utilizzare, per ripristinare gli scatti, quelle originariamente destinate, per legge (art. 64, legge 133/08), alla premialità e al merito.

Chi volesse ripassare la materia può trovare sul questo sito web - con un po’di ricerca e un po’di pazienza nella lettura - molto materiale a suo tempo prodotto per illustrare nel modo più chiaro possibile tutti i risvolti di una vicenda sindacale inevitabilmente complessa, che ha richiesto certamente molta più fatica e applicazione di quanto ne spenda chi è abituato ad attestarsi sulla mera denuncia dei problemi o su proclami  inconcludenti che da tempo si susseguono senza ombra di risultati.

Resta quindi del tutto aperta e praticabile la strada che porterà a recuperare, come già avvenuto per l’anno 2010 - con relativi scatti erogati a gennaio 2011 - anche la validità degli anni successivi ai fini della progressione di carriera, come testualmente recita il decreto interministeriale del 14 gennaio, fortemente voluto dalla CISL.

Altri continuino pure a “gufare”, se non sanno fare niente di meglio e di più utile. La CISL Scuola, intanto, continuerà il suo lavoro.