Congresso Nazionale CISL Scuola 2009: la mozione finale e l'ordine del giorno

19.05.2009 16:12
Categoria: Comunicati Stampa, Libertà sindacali

Il Congresso Nazionale della CISL Scuola, svoltosi a Riccione dall'11 al 14 maggio 2009 rinnova i sentimenti di profondo cordoglio per le vittime del terremoto che lo scorso mese ha colpito l'Abruzzo, e di solidarietà e vicinanza alle popolazioni che ne hanno subito i tragici e devastanti effetti.

Mentre impegna l'Organizzazione a sostenere attivamente le concrete azioni di solidarietà unitariamente attivate dalle Organizzazioni Sindacali Confederali e di Categoria, auspica che si proceda tempestivamente alla ricostruzione materiale e sociale delle comunità e al ripristino della rete scolastica e delle condizioni minime di agibilità per la ripresa delle attività didattiche, quale segno concreto, a forte valenza simbolica, di rinascita e di speranza.

Indica nel "tavolo permanente" di confronto sull'emergenza Abruzzo la sede in cui far valere la rivendicazione di adeguati interventi di natura economica e normativa a sostegno della ripresa del servizio e delle necessità straordinarie del personale nelle aree colpite dal sisma.

Il Congresso Nazionale della CISL Scuola udite le relazioni del Segretario Generale, Francesco Scrima, e del Segretario Organizzativo, Silvano Furegon,

le approva,

assumendo nel contempo i contributi di analisi, di riflessione e di proposta offerti dall'ampio dibattito congressuale, ulteriormente arricchito dall'intervento del Segretario Generale Confederale, Raffaele Bonanni, che ha richiamato le tematiche sulle quali, nell'attuale fase sociale, politica ed economia del Paese, si concentrano le proposte e le iniziative della Confederazione, rivendicando fra l'altro interventi forti sulle regole per il controllo della finanza nazionale e internazionale e l'importanza della leva fiscale come strumento di redistribuzione del reddito.

Il Congresso Nazionale riafferma l'identità della CISL Scuola come sindacato che:

  • si ispira ai principi e ai valori della giustizia, del pluralismo, dell'autonomia;
  • rappresenta e tutela il personale della scuola e della formazione;
  • sollecita attraverso le proprie modalità organizzative la partecipazione attiva e responsabile;
  • persegue con la propria azione l'obiettivo di una "buona scuola" come "bene comune" della collettività nazionale e strumento che, assumendo come riferimento valoriale la centralità della persona, concorre in modo determinante alla crescita e allo sviluppo sociale, economico e civile del Paese. Anche per questo la "buona scuola" è quella dell'accoglienza e dell'inclusione di tutti che deve fronteggiare proposte ispirate a logiche discriminatorie e di respingimento.

La CISL Scuola è chiamata, in questa fase segnata da crisi e profonde trasformazioni, ad essere nel contempo puntualmente efficace sulle emergenze che direttamente la coinvolgono e capace di elaborare proposte e strategie adeguate rispetto alle sfide dei cambiamenti in atto e di quelli che si annunciano.

Emergenze

Il Congresso Nazionale ribadisce l'esplicito dissenso sui provvedimenti che il Governo ha assunto da un anno a questa parte sul sistema di istruzione e formazione nei termini che sono stati più volte rappresentati e sui quali l'azione sindacale, di cui la CISL Scuola è stata protagonista determinante, ha raccolto la corale adesione del personale della scuola, delle associazioni professionali e delle famiglie.

Considera positivamente i risultati, ancorchè non pienamente risolutivi, che la mobilitazione e i successivi momenti di confronto negoziale hanno consentito di ottenere, pur in un contesto di inedite difficoltà sia sul piano politico ed economico, che su quello delle contestate e contrastate modifiche ordinamentali. Tra questi risultati va collocato anche il rinnovo del secondo biennio contrattuale del comparto scuola.

Sono, altresì, da considerarsi positivi risultati la costituzione, nell'ambito della Formazione Professionale (FP), dell'Ente Bilaterale Nazionale e di quelli a livello regionale, l'estensione alla FP dei contratti di solidarietà difensivi e percorsi formativi di valorizzazione e riqualificazione delle competenze, a sostegno della piena occupazione e del reddito del personale coinvolto in situazioni di crisi aziendale.

Il Congresso assume e ripropone in modo forte l'impegno avviato con l'attuale fase vertenziale per la difesa degli organici del personale docente e di quelli del personale ATA, contrastando la progressiva esternalizzazione dei servizi, per la stabilizzazione del lavoro attraverso assunzioni a tempo indeterminato, per la predisposizione di misure straordinarie di tutela dei lavoratori precari, per la puntuale assegnazione delle risorse indispensabili al regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche.

Assume, inoltre, l'obiettivo dell'estensione degli ammortizzatori sociali in deroga anche al personale operante nel sistema della scuola paritaria, rivendicata fortemente dalla nostra Organizzazione.

Auspica, infine, la conclusione, in tempi brevi, dell'interminabile percorso per il rinnovo del CCNL della Dirigenza Scolastica.

Sfide

La prima sfida che siamo chiamati ad affrontare è quella derivante dalla necessità di salvaguardare ruolo e prerogative del sindacato a fronte della crescente invadenza della politica, che tende ad assumere interamente su di sé le funzioni di rappresentanza e di governo della società, sacrificando sempre di più i corpi sociali intermedi e la coesione sociale.

La CISL, in questo contesto, si propone come soggetto riformatore, impegnato a ricercare percorsi, strumenti e occasioni di confronto e di negoziato, in un'ottica che privilegia la ricerca di intese rispetto ad una sterile ed esasperata contrapposizione che peraltro si è ripetutamente rivelata come una scelta non solo sbagliata ma sistematicamente perdente.

È solo a partire dalla condivisione di un modello di sindacato riformatore e partecipativo che si possono ritrovare le condizioni per più alti livelli di unità tra le diverse sigle sindacali. Rimane questo un obiettivo fondamentale da perseguire con convinzione e determinazione.

Un'ulteriore sfida deriva dai rinnovati progetti di legge tendenti a rivoluzionare i sistemi di governance delle istituzioni scolastiche e le modalità di assunzione del personale, progetti accompagnati da interventi destabilizzanti dell'attuale sistema di relazioni sindacali.

Sono sfide che toccano l'insieme del movimento sindacale e che richiedono una larga e condivisa risposta confederale perché sia riaffermato il carattere negoziale del rapporto di lavoro e perché si trovino nuove motivazioni per promuovere la partecipazione attiva alla vita della scuola da parte della comunità territoriale.

In presenza di tali sfide è indispensabile alzare il livello del confronto. Occorre portare al centro del dibattito del nostro Paese i temi dell'educazione, dell'istruzione e della formazione per contrastare una campagna demagogica e populistica, che delegittima il ruolo e mortifica il lavoro e la professionalità degli operatori della scuola. Occorre anche superare il perdurante clima di contrapposizione e di scontro e costruire occasioni che favoriscano un confronto costruttivo e orientato,quanto più possibile, a soluzioni condivise.

A tal fine, il Congresso individua nella proposta di una CONFERENZA NAZIONALE SULLA SCUOLA, aperta alla partecipazione di tutti i soggetti istituzionali, associativi e professionali, a vario titolo coinvolti nei processi educativi e formativi, la giusta modalità per promuovere un approfondito confronto di merito sul sistema scolastico e formativo necessario al Paese.

Tale dibattito deve successivamente essere ripreso a livello parlamentare per lo sviluppo di una coerente e conseguente azione legislativa.

Occorre in sostanza che la scuola e l'istruzione siano ricondotte ad un approccio concertativo che coinvolga tutti i livelli istituzionali, che richiami all'assunzione di responsabilità condivise, a partire da quelle che devono vedere insieme scuole, Amministrazione, Enti Locali e Regione nel governo delle risorse assegnate al sistema sul territorio, nella direzione di una crescita di efficacia ed efficienza.

Ad una logica di partecipazione e responsabilità possono rispondere le nuove regole per la contrattazione, che puntano a garantire una maggiore tutela delle retribuzioni anche valorizzando i fattori della produttività e dell'efficienza.

Per quanto riguarda il secondo livello contrattuale, la cui individuazione è demandata al contratto nazionale, si pone la necessità di avviare e portare a conclusione in tempi stretti una proposta che dovrà essere necessariamente indicata in termini chiari nella piattaforma contrattuale.

A tal fine si dovrà, fra l'altro, tenere conto dei mutamenti degli assetti istituzionali prefigurati dalla riforma in senso federale dello Stato e dei correlati livelli di responsabilità e di allocazione delle risorse. Nel frattempo la contrattazione d'istituto rimane uno snodo partecipativo e negoziale irrinunciabile del sistema delle relazioni sindacali, ferma restando l'esigenza di una verifica e di un riesame approfonditi, anche alla luce del considerevole impegno organizzativo che tale livello necessariamente comporta.

Politiche contrattuali

Il Congresso Nazionale ritiene che l'imminente avvio del percorso negoziale per il rinnovo del CCNL, oltre che occasione per rivendicare un'adeguata rivalutazione delle retribuzioni di tutto il personale del comparto, costituisca un'opportunità per mantenere nell'ambito della contrattazione i temi legati alle dinamiche di sviluppo della carriera; in merito, vanno individuate soluzioni che, ispirate al miglioramento dei livelli qualitativi del servizio, possano raccogliere un ampio consenso.

Conseguentemente è indispensabile poter disporre di idonei strumenti di rilevazione degli esiti formativi che, tra l'altro, permetteranno alle scuole di individuare metodi e strategie per elevare i livelli delle proprie prestazioni.

Deve essere in tal modo riaffermato un approccio al tema della valutazione centrato sul sistema piuttosto che sul singolo lavoratore.

All'obiettivo di una migliore qualità della scuola deve concorrere anche un'attenta riconsiderazione della formazione in servizio come elemento di supporto ad una qualificata professionalità.

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Il Congresso richiama la necessità di seguire in modo attento, rivendicando adeguati livelli di interlocuzione, i regolamenti di attuazione della formazione iniziale.

Quest'ultimo tema non può essere disgiunto da quello del reclutamento, sul quale non possono essere accettate soluzioni che, in modo sbrigativo e semplicistico, ne assegnino esclusiva competenza alle singole istituzioni scolastiche, senza un quadro di regole che garantiscano trasparenza e oggettività di criteri nelle procedure di assunzione.

Nel ribadire il valore e la funzione dell'autonomia scolastica, il Congresso esprime dissenso rispetto a soluzioni che trasformino gli organi di partecipazione democratica e collegiale in strutture ispirate a logiche di tipo aziendale.

È ancora l'idea della "buona scuola" che deve ispirare l'azione vertenziale e contrattuale dell'intero comparto di cui si rivendica l'unitarietà, per giungere a garantire

  • una scuola dell'infanzia diffusa e in grado di porre le basi per lo sviluppo delle capacità degli alunni;
  • una scuola primaria che corrisponda adeguatamente alla domanda di "tempo scuola" richiesto dalle famiglie e alla quale si riconosca piena autonomia nella gestione di modelli didattici ed organizzativi;
  • una scuola secondaria di 1° grado che, ripensata nella sua struttura, favorisca l'acquisizione di elevati e diffusi livelli di apprendimento e svolga un efficace orientamento ai successivi percorsi di studio;
  • una scuola secondaria di 2° grado che veda l'applicazione dei nuovi ordinamenti dell'istruzione tecnica e professionale e la revisione dei percorsi liceali, assicurando piena funzionalità dei curricula rispetto ai profili d'uscita e un'opportuna gestione delle professionalità in essa operanti, con l'avvio e lo sviluppo in prospettiva dell'istruzione tecnica superiore post-secondaria;
  • una piena valorizzazione del personale ATA, riconfermando la validità dei percorsi di sviluppo retributivo e di carriera funzionali alla scuola dell'autonomia;
  • un carattere unitario e nazionale del sistema della Formazione Professionale, evitando che la doverosa attenzione alle specificità territoriali alimenti inaccettabili derive localistiche. Va a tal fine favorito il reciproco riconoscimento fra i diversi sistemi regionali, a partire dai titoli e dalle competenze certificate, riconoscimento che va sostenuto da una seria capacità amministrativa e da un solido collegamento tra istituzioni e forze sociali.

Politiche organizzative

Il Congresso fa propria l'indicazione che per fare la "buona scuola" sia necessario un "buon sindacato".

E' indispensabile, pertanto, seguire i mutamenti di contesto politico, istituzionale e normativo accompagnandoli efficacemente con indispensabili adeguamenti delle modalità organizzative.

Occorre sviluppare, raccogliendo l'indicazione di un prossimo appuntamento dell'Assemblea Nazionale, una riflessione politico-organizzativa che metta a tema:

  • la funzionalità degli organismi di governo;
  • gli strumenti di informazione;
  • l'utilizzo delle risorse umane, anche con riferimento alla diminuzione degli esoneri e dei permessi;
  • l'utilizzo ottimale delle risorse economiche;
  • i percorsi di formazione;
  • i livelli operativi e di partecipazione.

In prima persona al plurale

Il Congresso Nazionale, a conclusione dei lavori, trova nella serietà del dibattito rinnovate motivazioni che possono sostenere l'Organizzazione nella sua azione di presenza, a tutti i livelli, fondata sui valori dell'autonomia, della solidarietà, del pluralismo e della partecipazione, riaffermando il ruolo della CISL Scuola come soggetto che sa rappresentare le istanze di tutti e di ciascuno, capace di suscitare la disponibilità ad un impegno da vivere in prima persona, al plurale.

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ORDINE DEL GIORNO

Il Congresso Nazionale della CISL Scuola, svoltosi a Riccione dall'11 al 14 maggio 2009,

  • considerato che con l'entrata in vigore del Testo Unico su "salute e sicurezza" (Decreto Legislativo 81/08) si ribadisce l'obbligatorietà della valutazione dei rischi psico-sociali in tutti i luoghi di lavoro;
  • vista l'ampia letteratura sul disagio psico-sociale degli insegnanti, che porta anche a gravi patologie come il burn out, particolarmente diffuso fra il personale docente;
  • alla luce delle ricerche che la stessa CISL Scuola ha condotto su questa materia;

impegna

gli organismi dirigenti a mettere in atto tutte le iniziative necessarie perché si diffonda ad ogni livello dell'Organizzazione, nelle scuole, nell'Amministrazione, tra i Dirigenti Scolastici, le RSU e le RSA la consapevolezza della necessità di adeguate misure di prevenzione dei rischi psico-sociali;

sollecita,

a tal fine, un'adeguata considerazione della materia anche nell'ambito delle sedi contrattuali.

Riccione, 14 maggio 2009