Il documento conclusivo (approvato all'unanimità) del Consiglio Generale CISL Scuola, riunitosi in data odierna a Roma

01.04.2009 19:33
Categoria: Comunicati Stampa, Libertà sindacali

Il Consiglio Generale della CISL Scuola, riunito a Roma il 1° aprile 2009 presso il Centro Congressi Cavour, udita la relazione del Segretario Generale Francesco Scrima, la approva unitamente ai contributi emersi dal dibattito.

Il Consiglio Generale ribadisce il profondo dissenso più volte manifestato dalla CISL Scuola verso i provvedimenti con cui il Governo, a partire dal decreto-legge 112/08, ha avviato un'operazione di pesante ridimensionamento delle risorse destinate alla scuola pubblica, con una riduzione senza precedenti degli organici del personale docente ed ATA, tale da mettere a rischio la tenuta del nostro sistema di istruzione, sul duplice versante degli aspetti organizzativi e didattici che insieme concorrono a determinare le condizioni per corrispondere adeguatamente al fabbisogno formativo del Paese.

Ai danni derivanti dalle riduzioni di organico, che colpiscono in modo grave tutti gli ordini e gradi di scuola, si sono aggiunti quelli indotti dalla vera e propria destrutturazione operata con il decreto-legge 137/08 in un settore, la scuola primaria, che proprio in virtù di un collaudato assetto ordinamentale ha mantenuto e consolidato, negli ultimi anni, livelli di eccellenza attestati anche di recente nelle più accreditate sedi di valutazione e confronto internazionali.

L'imposizione per legge di un modello didattico, il cosiddetto "maestro unico", sulla base di superficiali e improvvisate motivazioni (da ultimo confutate anche dall'autorevole parere del CNPI sul regolamento riguardante gli ordinamenti del I ciclo), non solo si pone in antitesi con un'esperienza ormai positivamente consolidata nella nostra scuola, ma si traduce in una vera e propria forzatura rispetto agli orientamenti espressi dalle famiglie, che in sede di iscrizione degli alunni alle prime classi hanno quasi unanimemente privilegiato modelli orari più consistenti e distesi di quello a 24 ore.

Nel riconfermare il proprio dissenso per una manovra che investe duramente il nostro sistema di istruzione pubblica statale, il Consiglio Generale ritiene indispensabile dare continuità all'impegno teso a rivendicare gli interventi necessari, anche in sede legislativa, per garantire alle scuole adeguate risorse, nel pieno e rigoroso rispetto della loro autonomia, che va sostenuta e valorizzata.

Il Consiglio Generale ritiene altresì che con l'emanazione dei provvedimenti sugli organici si chiuda una prima fase vertenziale che ha visto la CISL Scuola fortemente impegnata nel confronto con l'Amministrazione; un confronto unitariamente rivendicato e che, pur essendosi svolto in presenza di pesanti condizionamenti di natura legislativa, ha comunque consentito di ottenere risultati che proprio il difficile contesto politico ed economico induce a non sottovalutare.

Tra questi, la riconferma dei modelli orari di riferimento nella scuola dell'infanzia e una più ponderata gestione degli "anticipi", la previsione di una più vasta gamma di opzioni orarie nella scuola primaria, maggiori possibilità di mantenimento dei modelli a "tempo pieno" e a "tempo prolungato", il richiamo esplicito alle prerogative che il regolamento sull'autonomia riconosce alle scuole per quanto attiene la gestione delle risorse di organico sotto l'aspetto organizzativo e didattico.

Il Consiglio Generale sottolinea in particolare come la decisione di articolare in due tempi la prevista riduzione di organico, diminuendo di 5.000 unità il numero dei posti soppressi in organico di diritto, consenta di attenuare nell'immediato l'impatto della manovra, anche sul versante delle implicazioni che ciò comporta nelle operazioni di mobilità del personale: si tratta, quindi, di un risultato importante, che tuttavia chiede di essere ulteriormente consolidato.

Il Consiglio Generale della CISL Scuola ritiene, ora, indispensabile avviare una nuova fase vertenziale, a partire dalla necessità di verificare attentamente l'effettiva sostenibilità dei provvedimenti sugli organici del personale docente, assumendo come obiettivo prioritario quello di assicurare la piena funzionalità del servizio scolastico.

A tal fine dovranno essere utilizzati gli spazi di confronto e di concertazione previsti dalla stessa circolare sugli organici, all'interno dei quali anche la Regione e gli Enti Locali diventano importanti interlocutori: in tale ambito occorre, peraltro, vigilare affinché i comportamenti degli Uffici Periferici dell'Amministrazione, nel ripartire fra le diverse realtà provinciali e le scuole il contingente di posti assegnato, non siano tali da accentuare e inasprire l'entità dei "tagli" definita dal decreto interministeriale.

Un secondo obiettivo della vertenza deve riguardare gli organici del personale ATA, per i quali si prefigura una riduzione che mette pesantemente a rischio la possibilità di assicurare i livelli minimi di funzionalità delle strutture scolastiche.

Il Consiglio Generale ritiene indispensabile ricercare, anche su questo versante professionale, soluzioni che attenuino quanto più possibile l'impatto dei provvedimenti previsti dalla legge 133/08; in ogni caso denuncia l'insostenibilità dei parametri di calcolo delle dotazioni organiche ipotizzati nel nuovo regolamento e ne rivendica le opportune modifiche, volte a riconoscere in modo più adeguato la complessità delle istituzioni scolastiche articolate su più sedi.

La consistente riduzione delle opportunità di lavoro che i provvedimenti sugli organici comunque comportano impegna la CISL Scuola a rivendicare le indispensabili forme di tutela per il personale precario che non troverà, nel prossimo anno scolastico, la possibilità di un rinnovo del proprio contratto a tempo determinato.

Premesso che eventuali misure straordinarie assunte dal Governo per fronteggiare la grave emergenza occupazionale non potranno non riguardare anche il personale precario della scuola, il Consiglio Generale ritiene che vada perseguita l'ipotesi di una conferma delle supplenze annuali o fino al termine delle lezioni attualmente conferite, secondo quanto discusso al "tavolo di confronto" con l'Amministrazione sul precariato, in modo da assicurare adeguato e concreto sostegno a persone che da anni trovano nel lavoro precario a scuola l'indispensabile fonte di reddito per sé e per le proprie famiglie.

Il Consiglio Generale della CISL Scuola indica, inoltre, come obiettivo della vertenza, un congruo numero di assunzioni a tempo indeterminato comunque ipotizzabile, nonostante la riduzione generalizzata degli organici, sia per l'area del personale docente che per quella del personale ATA.

Tale richiesta si pone in termini di continuità e coerenza rispetto all'obiettivo più volte indicato di una progressiva stabilizzazione del lavoro nella scuola.

Va, infine, riproposto al centro dell'iniziativa sindacale l'allarmante situazione dei bilanci delle istituzioni scolastiche, su cui non sono più rinviabili interventi del MIUR che assicurino l'indispensabile copertura delle esigenze di spesa.

Il Consiglio Generale della CISL Scuola assume tutti gli obiettivi sopra indicati (organici del personale docente ed ATA, tutele per il personale precario, assunzioni in ruolo, risorse finanziarie alle scuole) come piattaforma di una vertenza che da subito deve veder impegnata l'Organizzazione ad ogni livello (nazionale, regionale, territoriale), attraverso l'assunzione di iniziative che assicurino alle vertenza stessa adeguata visibilità, ponendo anche le condizioni per un attivo e positivo coinvolgimento dell'utenza e della pubblica opinione sull'obiettivo della difesa e della valorizzazione della scuola pubblica nel nostro Paese.

Roma, 1° aprile 2009