Seminario pan-europeo della "EI" sull'Educazione per la prima infanzia

12.11.2008 16:19
Categoria: Comunicati Stampa, Scuola dell'infanzia

Il seminario - promosso dall'Education International (Internazionale de l'Education) ("EI") - si è svolto a Malta il 4 e 5 novembre scorsi. Oltre 60 partecipanti, in rappresentanza delle Organizzazioni Sindacali di tutta Europa, si sono incontrati per discutere le problematiche inerenti l'educazione della prima infanzia, anche sulla base dell'ultimo studio realizzato dall'"EI" sui sistemi formativi per l'infanzia in Europa.

Nel suo discorso di apertura, Ronnie Smith, presidente della struttura pan-europea di "EI", ha evidenziato l'importanza della formazione per la prima infanzia ed ha invitato i partecipanti ad elaborare strategie concrete per assicurare ad ogni bambino in Europa l'accesso a servizi di qualità.

John Bencini, presidente dell'Unione degli Insegnanti di Malta, ha rivolto un caloroso saluto ai partecipanti con l'invito per un incontro serale nella sede dell'Organizzazione Sindacale Maltese.

Il Ministro della Pubblica Istruzione, della Cultura, della Gioventù e dello Sport maltese, l'on. Dolores Cristina

  • ha aperto ufficialmente il seminario;
  • ha sottolineato l'importanza della formazione per la prima infanzia, sostenendo che l'Early Childhood Education (ECE) è l'occasione per aiutare i bambini a scoprire il mondo, a sviluppare le proprie potenzialità, essere autonomi e iniziare l'approccio alla cittadinanza ed alla partecipazione;
  • ha evidenziato il collegamento fra sviluppo economico, occupazione femminile e lo sviluppo dei sistemi dell'ECE;
  • ha riconosciuto che "la misura della qualità" dipende da risorse sufficienti investite su questo segmento educativo e dal personale  adeguatamente formato.

Haldis Holst - componente il consiglio esecutivo dell'"EI" e presidente dell'unità operativa di "EI" per la formazione della prima infanzia - ha evidenziato, nel suo intervento, la politica dell'"EI" sull'ECE ed ha sostenuto che la formazione dell'infanzia è un diritto dell'uomo assicurato dalla convenzione dell'ONU sui diritti del bambino.

Tapio Säävälä, della Direzione Generale per la Formazione della Commissione Europea, ha evidenziato il ruolo che la formazione della prima infanzia sta alla base delle strategie di apprendimento per tutta la vita ed ha assicurato che l'attenzione per la formazione da zero a sei anni è  altissima nell'ordine del giorno dei lavori della Commissione e dell'Unione Europea.

Matthias Urban, dell'università tedesca "Martin Luther", ha presentato i risultati dello studio che l'"EI" ha condotto sulla formazione infantile in Europa, studio realizzato in sette paesi: Croazia, Germania, Irlanda, Polonia, Spagna, Svezia e Paesi Bassi.

I risultati più significativi dello studio sono:

  • l'aumento continuo dell'offerta formativa in tutti i paesi europei;
  • la maggiore adesione e il coinvolgimento dei genitori verso questo settore educativo
  • un maggiore controllo e una promozione più alta di pedagogie solistiche;
  • la necessità di alta formazione per il personale e maggiore riconoscimento economico;
  • la necessità di investire sulla ricerca e sul supporto professionale (formazione in servizio);
  • l'opportunità di unificare la rappresentatività di tutti i lavoratori della settore (istruzione, welfare, sanità);
  • il superamento della spaccatura tra "cura ed accoglienza" ed "istruzione".

John Bennet - responsabile del rapporto OCSE sulla prima infanzia, già direttore del "programma UNESCO per la prima infanzia e la famiglia" e rappresentante del Comitato dell'ONU sui diritti dell'infanzia - ha esposto i punti chiave  del suddetto rapporto OCSE. Gli insegnanti di questo settore troppo spesso sono in situazione di difficoltà e la professionalità non è sufficientemente riconosciuta socialmente. In alcuni paesi la prima infanzia è ancora inserita in "centri di accoglienza". Poche risorse sono attribuite a livello pubblico; i centri sono gestiti prevalentemente dal privato e la qualità ne soffre.

Peter Moss, redattore della rivista "Bambini in Europa", ha presentato sia la pubblicazione che interessa 15 paesi ed è redatta in 13 lingue (anche in italiano) sia attività, pubblicazioni e siti inerenti il settore.

Due membri dell'unità operativa, Joao Cabral de Monlevade e Marci Young, rispettivamente brasiliano e statunitense, hanno illustrato ai partecipanti i sistemi dell'ECE nei loro paesi.

Il seminario ha previsto anche una sessioni di lavoro di gruppo per la discussione e l'approfondimento tra i partecipanti.

Dennis Sinyolo, infine, coordinatore di "EI" per la formazione e l'occupazione, ha ricapitolato i punti principali e le conclusioni del seminario. Le raccomandazioni principali sono:

  1. "EI" e le relative organizzazioni sindacali  in Europa dovrebbero continuare a sostenere la necessità di risorse e di misure specifiche per l'educazione della prima infanzia da garantire a tutti i bambini;
  2. la misura dell'ECE dovrebbe essere regolata, specialmente nel settore privato, per accertare l'accesso universale e la qualità;
  3. "EI" e le relative organizzazioni sindacali in Europa dovrebbero continuare a sostenere la formazione iniziale di qualità e la formazione in servizio per tutto il personale dell'ECE, come pure lo sviluppo ed il supporto professionali continui;
  4. il livello dei docenti dell'ECE dovrebbe avere qualificazioni paragonabili;
  5. l'approccio olistico ai servizi iniziali di formazione dovrebbe essere più vasto e completo, un approccio che "metta a fuoco" il valore educativo  e la necessità di insegnamento;
  6. i sindacati nell'UE dovrebbero incitare i loro ministri della pubblica istruzione ed i membri del Parlamento Europeo per influenzare l'ECE e le altre politiche di formazione all'interno dell'UE. La struttura pan-europea di "EI" ed i sindacati dovrebbero influenzare i lavori per la predisposizione del prossimo "trattato del 2020";
  7. lo studio dell'ECE dovrebbe essere modificato ed aggiornato, tenendo conto delle osservazioni dei partecipanti al seminario, osservazioni pubblicate e diffuse a tutte le organizzazioni del componenti "EI" in Europa.