"Carta dei valori della cittadinanza e dell'integrazione" (pubblicata nella G.U. del 15.6.2007 con il DM 23.4.2007, Min.Interno)

15.06.2007 18:24
Categoria: Autonomia, Comunicati Stampa

La Carta - che enuclea, in un'ottica programmatica ed in vista di una più ampia realizzazione, i principi ispiratori dell'ordinamento e della società italiana nell'accoglienza e regolazione del fenomeno migratorio in un quadro di pluralismo culturale e religioso - ha valore di direttiva generale per l'Amministrazione dell'Interno e stabilisce che il Ministero si ispiri ad essa ed orienti le relazioni con le comunità di immigrati e religiose al comune rispetto dei principi della Carta stessa, nella prospettiva dell'integrazione e della coesione sociale.

La Carta afferma l'impegno dell'Italia perché ogni persona sin dal primo momento in cui si trova sul territorio italiano possa fruire dei diritti fondamentali, senza distinzione di sesso, etnia, religione, condizioni sociali. Al tempo stesso, ogni persona che vive in Italia deve rispettare i valori su cui poggia la società, i diritti degli altri, i doveri di solidarietà richiesti dalle leggi. 

Alle condizioni previste dalla legge, l'Italia offre asilo e protezione a quanti, nei propri paesi, sono perseguitati o impediti nell'esercizio delle libertà fondamentali.

La legge offre, altresì, il suo sostegno a chi subisce discriminazioni, o vive in stato di bisogno, in particolare alle donne e ai minori, rimovendo gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona.

I diritti di libertà e quelli sociali devono essere estesi a tutti gli immigrati. 

E' garantito il diritto alla vita fino al suo compimento naturale, e il diritto alla salute con le cure gratuite, quando   necessarie.

Una speciale protezione è assicurata alla maternità  e all'infanzia e il diritto all'istruzione è riconosciuto quale strumento indispensabile per la crescita personale e l'inserimento nella società.

L'uomo e la donna hanno pari dignità e fruiscono degli stessi diritti dentro e fuori la famiglia.

Ogni immigrato  può diventare cittadino italiano, alle condizioni  previste  dalla  legge, occorre a tal fine che l'immigrato conosca la lingua italiana e gli elementi essenziali della storia  e della cultura nazionali, e condivida i principi che regolano la nostra società.

I bambini e i ragazzi hanno il diritto e il dovere di frequentare la  scuola  dell'obbligo, per inserirsi a parità di diritti nella società e divenirne soggetti attivi. E' dovere di ogni genitore, italiano o straniero, sostenere i figli negli studi, in primo luogo iscrivendoli alla scuola dell'obbligo.  

L'ordinamento italiano proibisce ogni forma di coercizione e di  violenza dentro e fuori la famiglia, e tutela la dignità della donna in tutte le sue manifestazioni e in ogni momento della vita associativa. 

Base dell'unione coniugale è la libertà matrimoniale che spetta ai giovani, e comporta il divieto di coercizioni e di matrimoni forzati, o tra bambini.

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Lo Stato laico riconosce il contributo positivo che le religioni recano alla collettività e intende valorizzare il patrimonio morale e spirituale di ciascuna di esse.

I  principi di libertà e i diritti della persona non possono essere violati nel nome di alcuna religione; pertanto è esclusa ogni forma di violenza, o istigazione alla violenza, comunque motivata dalla religione.

("dal sito web del Governo Italiano, fonte Ministero dell'Interno")