La CISL sul Libano: Bonanni, "Ferma condanna della Cisl per l'uso indiscriminato della forza"

01.08.2006 10:15
Categoria: Comunicati Stampa

“Voglio esprimere la più profonda costernazione a nome della CISL per la continua perdita di vite innocenti nel conflitto apertosi in Libano e segnatamente dopo la tragica azione militare che ha portato alla morte di trentasette bambini e altrettanti civili nel villaggio libanese di Cana”. Così si è espresso Raffaele Bonanni, Segretario Generale della CISL, con un commento a caldo a seguito della strage procurata dal bombardamento israeliano nel villaggio del sud del Libano.

“Il sindacato testimonia la sua più ferma condanna - ha detto il segretario generale - per l’uso indiscriminato della forza militare ai danni della popolazione civile sia nei confronti degli Hezbollah libanesi che dell’esercito di Israele. E’ necessario ottenere un immediato cessate il fuoco da ambo le parti in lotta per avviare un negoziato positivo. Solo così sarà possibile avviare un processo di pace nell’area mediorientale.”

“La Cisl - ha dichiarato Bonanni - fa appello alla comunità internazionale, all’Onu, e al governo italiano perché vadano avanti tutte le iniziative utili a far cessare le ostilità, nel rispetto della sovranità e integrità territoriale, con la garanzia di sicurezza dei propri confini per tutti gli stati attualmente coinvolti: Libano, Israele, Palestina.”

“In questo senso - ha detto ancora Bonanni - il sindacato sollecita l’invio urgente di aiuti umanitari per assistere la popolazione libanese così duramente colpita, e si rivolge ai colleghi dei sindacati israeliani, palestinesi, libanesi perché si impegnino a continuare il dialogo e la collaborazione sviluppatasi tra loro negli ultimi anni.”

“Non ci potrà essere una pace giusta e durevole – ha infine osservato il segretario generale della CISL – se tutto il mondo del lavoro non sarà coinvolto opportunamente: e per questo la CISL e il sindacato italiano non faranno mancare il loro appoggio alle iniziative rivolte alla ripresa del dialogo e della cooperazione”. (31 luglio 2006)