Il paese di 760 abitanti sul lago di Como che diventerà la capitale di Wikipedia

24.05.2016 19:00
Categoria: Articoli giornale, COSTUME

Claudio Del Frate (Corriere della Sera, 24 maggio 2016) ci illustra l’impresa di Esino Lario, il piccolo centro sul lago di Como in provincia di Lecco, che ospiterà dal 21 al 28 giugno 2016 il Congresso Mondiale di Wikipedia, avendo battuto la concorrenza di Manila e subentrando a megalopoli come Londra, Hong Kong e Mexico City. Gli ospiti saranno accolti nella case

La connessione wi-fi funziona? L’ultimo collaudo è avvenuto domenica e sì, è andato tutto bene. Fatto non scontato, a 910 metri di altitudine in una valle chiusa. E quelli che arriveranno all’aeroporto di Orio, chi li va a caricare? Servirà un pulmino, da trovare al più presto. E infine, il concerto rock: siamo sicuri che una banda di smanettoni sempre attaccati al computer abbia piacere di ascoltare musica dal vivo?

Esino Lario si prepara all’evento che potrebbe cambiare la sua storia con la stessa meticolosità e solennità con cui si attende lo zio d’America. Dal 21 al 28 giugno questo micro paese di 760 abitanti ospiterà il raduno mondiale di Wikipedia, uno dei più rivoluzionari fenomeni nati sul web e arriveranno «contributori» (vale a dire coloro che aggiornano e arricchiscono le voci dell’enciclopedia online) dai cinque continenti. E qui nasce già una bella domanda: come è stato possibile che un misconosciuto comune delle prealpi lombarde potesse aggiudicarsi un evento planetario battendo la concorrenza di una megalopoli come Manila e subentrando a città delle dimensioni di Londra, Hong Kong, Mexico City (per dire, Montreal ospiterà l’edizione 2017)?

«Wikipedia era di per sé una scommessa impossibile, ma è stata vinta; noi a Esino Lario siamo entrati nello stesso spirito». L’impresa mondiale ha il volto e la voce di Iolanda Pensa: ricercatrice all’università di Lugano, africanista, contributrice di Wikipedia e soprattutto abitante di Esino Lario. «La sfida che abbiamo lanciato - racconta Iolanda - voleva dimostrare che nell’era della condivisione, della conoscenza aperta a tutti, un evento può svolgersi indifferentemente in una città internazionale o in un paesino. In più è piaciuta l’idea che in un paese piccolo, a differenza di una grande città dispersiva, i partecipanti vivranno sempre a stretto contatto, al bar, in piazza e l’atmosfera sarà più friendly. Anche se scherzando ho detto che portare quassù per sette giorni mille ospiti, configura un sequestro di persona!».

Wikipedia sarà anche virtuale, ma gli attivisti che risaliranno la montagna lecchese (a proposito, sono 12 chilometri di tornanti dal paese più vicino, Varenna) sono in carne e ossa e hanno esigenze molto concrete. Tanto per cominciare: a Esino ci sono dignitose pensioni che dispongono di appena 250 posti letto. E gli altri? «Abbiamo mobilitato l’intero paese attorno all’impresa, abbiamo chiesto ai residenti di aprire le loro case. Nessuno si è tirato indietro e senza questo sforzo comune tutto sarebbe stato impossibile» confessa Catherine de Senarclens, assessore alla cultura di Esino.

Un dettaglio racconta bene lo spirito con cui la piccola comunità di montagna ha affrontato la sfida. Quasi nessuno dei residenti in paese ha dimestichezza con l’inglese. «E allora a 65 anni sono tornata sui banchi di scuola, io e altre 40 persone: abbiamo seguito corsi di lingue organizzati nella scuola del paese. E adesso sono pronta. Be’, insomma ... diciamo abbastanza pronta» scherza con l’entusiasmo di una ragazza Luciana Nasazzi. Lei ha aperto la sua elegante villa con giardino degli anni 30 e ha messo a disposizione dieci posti letto. «Non ho esitato: quando ricapita un’occasione del genere al paese?».

Altro fatto importante: in accordo con lo spirito dell’enciclopedia libera e gratuita, anche il raduno di Esino sarà rigorosamente low budget. Trascorrere una settimana qui costerà 300 euro a ogni partecipante per alloggio e vitto (verrà allestito un tendone dove tutti potranno pranzare assieme) e l’intera organizzazione è costata 400 mila euro, esborso sostenuto a metà dalla Fondazione Wikipedia e dalla Fondazione Cariplo. Il resto è frutto dello slancio dei volontari. Che da solo fa scalare qualsiasi montagna. Comprese quelle a strapiombo sul lago di Como.